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"Mind the Gap": quando anche la metropolitana diventa un'opera d'arte

Inaugurata l'opera “Mind the Gap”, installazione permanente alla stazione metro Vittoria

Inaugurata la nuova tappa del percorso Subbrixia, il progetto – finanziato da Ubi Fondazione Cab e realizzato con il Comune di Brescia, Brescia Mobilità e Metro Brescia, a cura di Nero – che attraverserà tutte e 17 le stazioni della metropolitana con una serie di “visioni” di arte contemporanea. Stavolta tocca alla stazione Vittoria, al cui ingresso ora capeggia l'installazione permanente “Mind the Gap” dell'artista Nathalie Du Pasquier: classe 1957 e originaria di Bordeaux, oggi vive a Milano ed è considerata una delle personalità più poliedriche della scena artistica internazionale. 

Dopo aver lavorato come designer, si è dedicata a un'idea di “pittura espansa” focalizzata sull'indagine della relazione tra gli oggetti e gli spazi in cui si trovano. Una ricerca trasversale che si manifesta in innumerevoli forme e dimensioni, tra dipinti, sculture, disegni, tappeti, ceramiche e anche libri, con un immaginario che oscilla tra la figurazione e l'astrazione, la realtà e l'immaginazione. 

L'opera "Mind the Gap"

L'opera “Mind the Gap” alla stazione Vittoria gioca con l'invito a un cambio di prospettiva e all'apertura di un nuovo sguardo nell'esperienza di tutti i passeggeri che la percorrono quotidianamente, e che potranno interagire con l'opera stessa, utilizzandone alcuni elementi (come le sedute). La capacità dell'artista di offrire nuove interpretazioni dello spazio, attraverso forme e colori, in questo caso si lega all'utilizzo di un materiale assai comune nelle metropolitane, ovvero la mattonella in ceramica. Da sempre interessata alla ceramica, Du Pasquier ha già lavorato con questo elemento partendo proprio dalla sua semplicità. 

Il progetto Subbrixia

Il progetto di Nathalie Du Pasquier prende forma dopo gli interventi già realizzati nelle stazioni metro Stazione Fs e San Faustino, con le opere permanenti di Marcello Maloberti e Patrick Tuttofuoco, e le opere temporanee di Ra di Martino, Francesco Fonassi ed Elisabetta Benassi. Il viaggio di Subbrixia crescerà stazione dopo stazione, fino a toccare tutti gli snodi sotterranei che si connettono con la città in superficie, lungo un paesaggio che si estende per 14 chilometri.

Work in progress e niente spoiler: gli artisti che con le loro “visioni” proseguiranno il viaggio saranno svelati uno alla volta. I loro interventi terranno conto della storia dell'architettura e del contesto progettuale delle singole stazioni e delle comunità dei quartieri attraversati, senza limiti rispetto ai media utilizzati: dalle installazioni ai suoi, dalla scultura ai più moderni linguaggi.

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