Recuperato a Castiglione un aereo della seconda Guerra Mondiale
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. La leggenda diventa realtà, come accade nei migliori romanzi. Sono iniziate le operazioni di recupero dell’aereo Messerschmitt BF109 G risalente ai tempi della Seconda guerra mondiale. Di fabbricazione tedesca, ma in dotazione alle forze della Repubblica di Salò, cadde, stando ai racconti velati di mito, nel 1945 nelle campagne di Castiglione delle Stiviere.
La narrazione popolare, dunque, trova riscontro nei fatti e nel lavoro del gruppo di appassionati e di archeologi che hanno sempre creduto a questa che, fino a ieri, era una semplice leggenda. Ripagati di un lungo lavoro d’indagine.
«Qualche anno fa mi è stata raccontata la storia – dice Armando Bellelli del gruppo Xplora, l’associazione che ha coordinato i lavori di ricerca e il campo di scavo – da allora mi sono mosso per avere dati certi. È stato un lungo lavoro in cui ho incrociati dati, racconti, storie e leggende fino al testimone chiave, la famiglia Maculan, che aveva assistito alla caduta. Non solo sapeva dove si era abbattuto, ma sono stati in grado di fornirci le esatte coordinate».
Ieri pomeriggio, dunque, il via ai lavori nelle campagne di Castiglione, nella zona dietro il ristorante La Mansarda. Xplora e Aircrash Po, associazione che si occupa di ritrovamenti di aerei, hanno iniziato a scavare alle 13 e, alla profondità di cinque metri, fra argilla e acqua, sono emersi i primi pezzi dell’aereo. Il motore, ma anche molti frammenti, e alcuni pezzi delle armi.
«Non era una missione di guerra – racconta Luca Merli di Aircrash Po – ma di spostamento. L’ultima, di fatto, della Repubblica di Salò. I piloti hanno avuto la sfortuna di trovare sulla loro rotta, fra Aviano, Ghedi e Vicenza, gli americani che tornavano da Bolzano. Il nostro aereo è caduto, il pilota si è salvato, e dovrebbe essere con buona probabilità Bianchini, che diventerà poi marito di Lea Massari e pilota Alitalia. Non aveva armi, dunque, se non il minimo indispensabile».
Soddisfatto anche l’archeologo Andrea Bellandi, direttore dello scavo che, coperto di fango, si muove fra gli oltre mille pezzi ritrovati, tra cui 200 in ottime condizioni.
Grazie alla ditta Raycom di Carpenedolo, inoltre, è stato possibile indagare subito sui metalli, per evitare possibili contaminazioni e radiazioni. I parametri sono tutti a zero, spiegano i responsabili, e così si è proceduto alla stesura, su una tela bianca, dei pezzi ritrovati. «Questo è un successo delle nostre associazioni – spiegano Bellelli e Merli – e questi reperti, una volta puliti, saranno ospitati nel nuovo museo della Repubblica Sociale che ha aperto a Salò, il cui responsabile è Giordano Bruno Guerri, direttore del Vittoriale, che si è dimostrato subito interessato dato che questo aereo è parte dell’ultima missione della Rsi, caduto qui il 19 aprile del 1945. Ringraziamo anche il Team Nightroyale.com (Enrico Balab & Emanuele Guerra) per il supporto foto e video, Dog Fight, e la ditta Biem per il sostegno e la collaborazione allo scavo».
Fonte: Gazzetta di Mantova