"44.000 morti": le strade tappezzate di manifesti No-vax
Spoiler: è una bufala
Spoiler: è una bufala. Ovvero non ci sono riscontri sui dati, o meglio: quei dati ci sono davvero, ma si riferiscono a tutt'altro. Doverosa premessa: stiamo parlando della serie di manifesti No-vax apparsi in questi giorni anche in provincia di Brescia, in cui si punta il dito (di nuovo) sui vaccini anti-Covid e sui presunti effetti avversi delle somministrazioni. Nei detti manifesti si legge di 4,279 milioni di "reazioni avverse" (ma ci torniamo) e oltre 44mila morti. Numeri simili a quelli apparsi sui cartelloni affissi anche in altre città d'Italia, firmati da altri gruppi No-vax o più o meno negazionisti: quindi l'errore di lettura (manco di interpretazione: proprio un errore di base) è condiviso. Forse perché partito dalla stessa fonte.
Seconda premessa: nessuno nega che ci siano degli "effetti avversi" correlati alla vaccinazione. Ma un conto è dire le cose come stanno, un altro è fare disinformazione gratuita. Entrando nel merito, i 4,279 milioni di reazioni avverse segnalate dai No-vax non si riferiscono in realtà ai soli vaccini anti-Covid (ce ne sono 6 autorizzati in Europa, di cui 5 in somministrazione) ma a tutte le reazioni avverse registrate per ogni tipo di farmaco e principio attivo (quindi anche per le pillole per il mal di testa o per il mal di stomaco).
EudraVigilance: la banca dati europea
Sono tutte raccolte da EudraVigilance, la banca dati europea per la gestione e le analisi di sospette reazioni avverse ai medicinali che sono autorizzati, o che sono oggetto di trial clinici, nell'area economica europea (il sistema è operativo dalla fine del 2001). Per qualsiasi farmaco o vaccino, la stragrande maggioranza delle "reazioni avverse" è di poco conto: sul fronte vaccini si va dal mal di testa al mal di braccio dopo la puntura. Il totale delle reazioni avverse di EudraVigilance - su tutti i farmaci autorizzati o in studio - arriva davvero a 4,729 milioni, a fronte però di sole 2,877 milioni di segnalazioni (il 60,9%) da parte di operatori sanitari riconosciuti (e che possiamo considerare "fonte primaria" di informazione).
L'ultimo report pubblicato dall'Ema
Entrando nel merito dei vaccini anti-Covid, l'ultimo report aggiornato pubblicato dall'Ema (European Medicines Agency, cioè l'Agenzia europea del farmaco) è del 3 agosto. Come detto sono 6 i vaccini autorizzati: Comirnaty (il più diffuso, prodotto da Pfizer-BioNTech), Jcovden (Janssen), Nuvaxovid (Novavax), Spikevax (Moderna), Vaxzevria (AstraZeneca) e infine Valneva, che però non è ancora stato somministrato nell'area europea. In totale, tra prime dosi e richiami, sono stati somministrate ben 1,108 miliardi di dosi di vaccino, così distribuite: 649 milioni BioNTech, 155 milioni Moderna, 69 milioni AstraZeneca, 19,4 milioni Janssen, 216mila Novavax. Le reazioni avverse - comprensive di fatti gravi, morti comprese, e non gravi, l'assoluta maggioranza - sono 1,432 milioni, pari allo 0,13% del totale delle dosi somministrate. Meno di qualsiasi (ma qualsiasi) farmaco che abbiamo in casa e che magari utilizziamo quotidianamente: provare per credere, date un occhio ai "bugiardini".
Tra gli eventi avversi ci sono anche dei "fatal outcome", quindi i decessi: 8.032 per il vaccino Comirnaty (a fronte di 848mila eventi avversi e 649 milioni di somministrazioni), 1.552 per AstraZeneca, 1.086 per Moderna, 322 per Janssen. Totale: 10.992 morti probabilmente correlati alla vaccinazione su oltre 1 miliardo e 100 milioni di somministrazioni. Una percentuale così bassa (per non dire irrisoria, anche se ogni presunta vittima merita rispetto, ma vale anche al contrario: per gli smemorati, il Covid ha fatto quasi 2 milioni di morti in Europa) che per averla serve una calcolatrice professionale.
La lettura (e l'interpretazione) dei dati
Scriviamo "probabilmente" perché è questo quello che scientificamente si può scrivere: in generale EudraVigilance raccoglie segnalazioni di "sospetti effetti collaterali, ovvero eventi medici che sono stati osservati in seguito alla somministrazione dei vaccini anti-Covid, ma che non sono necessariamente correlati o causati dal vaccino: questi eventi possono essere stati causati da un'altra malattia o essere associati ad un altro medicinale assunto contemporaneamente dal paziente: la valutazione scientifica dell'Ema tiene conto di molti altri fattori, come l'anamnesi del paziente, la frequenza della sospetta reazione avversa nella popolazione vaccinata rispetto alla popolazione generale", e ancora "se è biologicamente plausibile che il vaccino possa aver causato l'evento". Insomma la scienza e la statistica non mentono. I dati ci sono, ma bisogna saperli leggere. Tutto il resto è propaganda, disinformazione: ci auguriamo in buona fede, altrimenti torna in auge il detto dedicato a chi "mente sapendo di mentire".
Scriveva Antonio Gramsci dal carcere, circa un secolo fa: "Accanto alla più superficiale infatuazione per la scienza, esiste in realtà la più grande ignoranza dei fatti e dei metodi scientifici. [...] Una superstizione scientifica che porta con sé illusioni ridicole e concezioni più infantili ancora di quelle religiose. Nasce una specie di aspettativa del paese della cuccagna, in cui le forze della natura, con quasi nessun intervento della fatica umana, daranno alla società in abbondanza il necessario per soddisfare i suoi bisogni".