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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Maxi-progetto per il nuovo parco: ponte pedonale e bar-ristorante

Svelate le prime “pillole di progetto” del recupero ambientale e naturalistico delle ex cave Nuova Beton: quasi 60 ettari in più per il Parco delle Cave

Un nuovo tassello per il Parco delle Cave di Brescia, il parco di rigenerazione urbana più grande d'Europa, inaugurato nella primavera del 2018 dopo un lungo processo di partecipazione (proseguito per più di quattro anni): come già annunciato, si lavora al maxi-ampliamento (da quasi 100 ettari) entro un paio d'anni. Ed è notizia di pochi giorni fa l'approvazione del progetto definitivo-esecutivo, redatto da Brescia Infrastrutture, per il recupero ambientale e naturalistico delle cave ex Nuova Beton.

Si tratta, in particolare, di due cave ormai dismesse: la Cava Nord, che sfiora i 43 ettari di superficie (laghetto compreso) e la Cava Sud, che misura circa 13 ettari. L'investimento complessivo per il recupero delle due aree arriva a sfiorare il milione e mezzo di euro: 720mila per opere di ingegneria naturalistica, 131mila di componenti strutturali, 112mila per il verde e l'arredo urbano.

Pillole di progetto: la Cava Nord

A grandi linee è questo il progetto di recupero che riguarda nello specifico la Cava Nord, da 43 ettari. Il programma prevede il ripristino del bacino idrico originario, interventi su accessibilità e mobilità dolce, la realizzazione di un suggestivo ponte ciclopedonale, l'individuazione dell'area dove sorgerà la futura Casa del Parco.

Per quanto riguarda il recupero ambientale, è programmata la realizzazione di 3,6 chilometri di percorsi ciclopedonali: tra questi è presente anche il ponte citato un paio di righe fa, con struttura in ferro, graticciati e impalcati in legno, lungo fino a 24 metri e largo quasi tre. Le piste ciclopedonali saranno invece accompagnate da staccionate in legno, e realizzate con pavimentazione in granulato di Dolomia o in calcestre. In tre punti dell'ex cava, affacciati sul laghetto, verranno realizzati anche dei belvedere.

Tra le opere preliminari in progetto si segnala la rimozione di vegetazione infestante in un'area di oltre 41mila metri quadrati e la pulizia di ramaglie per altri 34mila mq. Al termine delle operazioni preliminari il progetto prevede la messa a dimora di 165 nuove alberature e di circa 1.100 nuove piante acquatiche.

Pillole di progetto: la Cava Sud

Tra le opere previste nella Cava Sud, da circa 13 ettari, spicca sicuramente la realizzazione di una rampa ciclopedonale in terra e ghiaia: non da meno, comunque, gli interventi di riqualificazione naturalistica dei percorsi esistenti e della vegetazione. La nuova rampa, in curva, si alzerà di qualche metro da terra, lunga più di 50 metri: nel piano di recupero naturalistico è invece programmata la rimozione di vegetazione infestante per oltre 4.500 metri quadrati, la pulizia di ramaglie per 8.000 mq, la messa a dimora di 20 nuove alberature e di 110 piantine da deforestazione.

La Casa del Parco

La Casa del Parco fa parte del secondo lotto del maxi-piano di recupero delle ex cave. E' sicuramente uno degli interventi più suggestivi: le ipotesi sul tavolo sono varie e interessanti. La struttura sarà attrezzata sia in ambito di alloggi e ricettività, sia come punto ristoro (bar e ristorante, chissà), oltre che di una sala polifunzionale “per esporre, riunirsi e relazionale”, senza dimenticare un bel porticato “per unire l'interno all'esterno”. I tempi di realizzazione: il progetto esecutivo dovrebbe essere approvato in febbraio. Fatto questo, entro la primavera partiranno i lavori di recupero ambientale e naturalistico, a settembre i lavori per la Casa del Parco, entro il marzo del 2021, finalmente, la grande inaugurazione.

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