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Arrivano i Plastic Busters: ragazzi bresciani alla conquista della Nasa

Consegnato il premio di “Galactic Problem Solver” a Benedetta Fugazza: la ragazza del Liceo Leonardo ha partecipato alla Nasa Space Apps Challenge

Già li chiamano i Plastic Busters, gli “acchiappaplastica”: sono i quattro giovanissimi che lo scorso ottobre hanno partecipato alla tappa bresciana della Nasa Space Apps Challenge, e che con il loro progetto – un prototipo chiamato “Elephant”, che sarebbe in grado di risucchiare la plastica dai mari grazie a una proboscide robotica – si sono meritati il premio di “Galactic Problem Solver”, cioè coloro che risolvono.. problemi galattici.

Da Brescia a tutto il mondo: 200 città in gara

Il premio è stato consegnato in particolare a Benedetta Fugazza, ragazza di 19 anni che frequenta la quinta P del liceo Leonardo di Brescia: il 19 e il 20 ottobre si è presentata al Mo.Ca (Palazzo Martintengo-Colleoni) per partecipare alla Space Apps Challenge, la sfida lanciata dalla Nasa in oltre 200 città del mondo, e che lo scorso anno ha coinvolto 2.295 persone e 311 squadre.

Tra queste c'erano anche 26 ragazzi bresciani, e cinque squadre nostrane: compreso il dream team di Benedetta, scesa in campo insieme ad Alessandro Crispiels, Andrea D'Amore e Andrea D'Urso con il loro “Elephant”. “La spazzatura nell'oceano sta devastando l'ecosistema – spiegano – e la nostra sfida è quella di creare qualcosa che possa aiutare a ripulirli dai rifiuti”.

Il progetto "Elephant" nei dettagli

“Il nostro obiettivo – dicono i ragazzi – è quello di ripulire gli oceani dalla plastica e dalle microplastiche. Il progetto l'abbiamo chiamato Elephant, perché questa piccola barca raccoglie i rifiuti con una simil-proboscide: in seguito i rifiuti vengono separati tra plastiche e microplastiche grazie a un filtro apposito. La speranza – conclude infine Benedetta Fugazza – è di poter migliorare il sistema di pulizia di mari e oceani in modo autonomo e sostenibile”. 

La Nasa Space Apps Challenge

La Nasa Space Apps Challenge è sbarcata per il secondo anno a Brescia: chissà se ci sarà anche il terzo, il prossimo ottobre. Nella pratica è una “gara di idee”, in contemporanea mondiale, in cui giovani e meno giovani sono chiamati a cercare e trovare soluzioni a problemi spaziali e terrestri, indipendentemente dalle competenze o dal livello di istruzione di chi partecipa, senza limiti d'età. Tutti i progetti sono stati presentati in inglese, e poi concessi in licenza Open Source, quindi non protetti da copyright, liberamente accessibili e modificabili da tutti.

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