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Crollo bresciano della "Qualità della vita": ma è solo colpa del Covid?

La provincia di Brescia crolla dal 12mo al 39mo posto nel report sulla “Qualità della vita” de Il Sole 24 Ore: ecco i territori dove si vive meglio in Italia

Si vive meglio al Nord che al Sud, anche se gli effetti della pandemia – prima causa di morte nel 2020 – hanno piegato e quasi spezzato anche le province più resistenti: compresa quella di Brescia, che in graduatoria – sulla base di vari indicatori, tra cui inevitabilmente anche il “peso” del Covid – passa dal dodicesimo posto nel 2019 (il miglior risultato di sempre) al trentanovesimo di quest'anno. Sono queste solo alcune delle evidenze del report sulla “Qualità della vita” de Il Sole 24 Ore, la classifica dei territori dove si vive meglio (e peggio) stilata ogni anno a partire dal 1990.

Il report 2020: vecchi e nuovi indicatori

Per il computo 2020, è stato inserito tra i parametri l'indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti: è l'unico indice che è stato pesato maggiormente (il doppio della media) per testimoniare come la diffusione dei contagi ha esercitato una pressione differente sui sistemi sanitari, sulla vita e sulla quotidianità delle persone.

Confermate (e invariate) tutte le altre aree tematiche di analisi: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero. In sintesi: la graduatoria generale premia la provincia di Bologna, al primo posto, che traina un po' tutte le province dell'Emilia Romagna, di cui ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti (oltre a Bologna: Parma all'ottavo posto, Forli-Cesena al 14mo, Modena al 15mo e Reggio Emilia al 17mo).

Qualità della vita: dove si sta meglio in Italia

In particolare, Bologna è prima in livello di Ricchezza e consumi, quarta in Affari e lavoro, seconda in Ambiente e servizi, terza in Cultura e tempo libero. Sul podio ci sono Bolzano e Trento, al secondo e terzo posto: ormai habitué della top 5 della Qualità della vita, che hanno saputo tenere le posizioni anche nell'anno della pandemia. A parte queste due province, comunque, dall'indagine risulta come sia stato soprattutto il Nord a essere penalizzato dagli effetti a larga scala del virus.

Le province lombarde hanno tutte segno negativo, cioè peggiorano rispetto allo scorso anno, fatta eccezione per Sondrio e Mantova: colpita anche Milano, in testa alla graduatoria nel 2018 e nel 2019, che esce dalla top ten (ora al 12mo posto) e perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro-capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq a famiglia).

Sfogliando la classifica, scopriamo Verona al quarto posto, Trieste al quinto, Udine al sesto, Aosta al settimo, Parma all'ottavo, Cagliari al nono (unica provincia del Sud nei piani alti) e Pordenone al decimo. Dicevamo di Milano, al 12mo posto, poi tra le lombarde Brescia al 39mo, Mantova al 47mo, Lecco al 49mo, Bergamo al 52mo posto. Per i curiosi: a questo link è possibile consultare il report integrale.

Qualità della vita: come si vive a Brescia

Ma a Brescia, nello specifico, come va? La nostra provincia è al 22mo posto per quanto riguarda l'area tematica Ricchezza e consumi, dove spicca il secondo posto per il pagamento delle fatture commerciali ai fornitori; è al 30mo in Ambiente e servizi, nella top 20 per quanto riguarda le carte d'identità elettroniche e la trasformazione digitale; solo al 56mo in Giustizia e sicurezza ma al 29mo per Affari e lavoro, dove spicca il quinto posto tra le imprese che fanno e-commerce. 

Vanno peggio le aree tematiche Demografia e società, 64mo posto e buoni indicatori solo dal tasso di natalità e dal (poco) consumo di farmaci per l'ipertensione; addirittura il 74mo per Cultura e tempo libero, dove è alta solo la partecipazione elettorale (quarto posto in Italia) ma invece bassissima, ad esempio, la densità di librerie ogni mille abitanti (99mo posto in Italia su 108 province totali). 

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