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Marcell Jacobs è già nella leggenda: anche gli inglesi ai suoi piedi

Tutto vero, Marcell Jacobs è campione del mondo

Campione del mondo, nuovo record europeo e quarto uomo più veloce di sempre nella specialità: The King is Back, bentornato Marcell Jacobs. Il velocista classe 1994, nato a El Paso ma cresciuto a Desenzano del Garda, come è noto ha trionfato nei 60 metri ai Mondiali indoor di Belgrado, con lo strepitoso tempo di 6”41, davanti per soli 3 millesimi all'americano Christian Coleman (che tra l'altro è detentore del record del mondo: 6”34 nel 2018) e all'altro statunitense Marvin Bracy, terzo in 6”44 (tra l'altro, il suo personal best).

La festa sul lago di Garda

Un'altra gara memorabile, a pochi mesi dal doppio oro olimpico – nei 100 metri e nella staffetta 4x100 – di Tokyo 2020: medaglia d'oro al collo, di nuovo, e festa grande anche sul lago di Garda, da Manerba (dove la madre Viviana Masini vive e lavora: è la titolare dell'Hotel Florence in località San Sivino) a Desenzano, dove appunto Jacobs è cresciuto. Qualche giorno di riposo, una trasferta a Dubai per chiudere l'Expo come special guest, poi si torna al lavoro. Obiettivi già dichiarati, all'aria aperta: i Mondiali di Eugene, Oregon, il prossimo luglio; gli Europei di Monaco di Baviera in agosto.

Le parole di Marcell Jacobs

“Sul podio ho tirato un sospiro di sollievo – ha dichiarato Jacobs alla Fidal – come a dire: ce l'hai fatta di nuovo, sei stato bravo, hai retto la pressione, le aspettative degli altri e le mie, quindi siamo riusciti a coronare di nuovo questo grande sogno, ora ce ne sono altri due in programma (Europei e Mondiali, ndr). E' fantastico – continua lo sprinter delle Fiamme Oro – sentire di nuovo l'inno italiano e cantarlo sul podio. E' qualcosa di magnifico e spero di farvelo ascoltare tantissime altre volte”. 

Altro commento post-gara, affidato ai suoi canali social: “Passione, duro lavoro e le giuste persone al mio fianco – scrive Jacobs – ancora una volta abbiamo dimostrato di essere i più forti, quando conta di più. Come mi aspettavo è stata una bella lotta, ma mi è servita per uscire dalla comfort zone e dare tutto me stesso. Porto a casa questo oro con orgoglio come ha già fatto in passato Paolo Camossi, grazie Golden coach”. Oltre al suo allenatore, ringraziamenti anche al fisioterapista Alberto Marcellini, al chiropratico Renaud Dejean, alla mental coach Nicoletta Romanazzi. “La vera vittoria è superare se stessi”, chiosa il neocampione del mondo.

Il commento del The Guardian

Giù il cappello per il campione bresciano, anche da oltremanica. E' la fine delle polemiche (a distanza), spesso sollevate dalla stampa britannica. A chiudere il cerchio il quotidiano The Guardian, che subito dopo la vittoria scrive: “Nessun dubbio. Marcell Jacobs ha dimostrato di essere l'uomo più veloce del mondo. In molti parlavano della medaglia olimpica dei 100 metri come un colpo di fortuna. Ma nella gara di sabato la sua performance è stata devastante, anche di fronte al primatista del mondo Christian Coleman”. 

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