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"Un'opera che unisce": inaugurata la maxi 'talpa' che scaverà il tunnel Tav del Garda

Taglio del nastro per il primo scavo della fresa "Martina" alla presenza di Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Conte II

“Una grande opera che ci ricorda di come l'umanità debba costruire opere che uniscono, e non muri”: queste le parole di Don Matteo, giovane parroco lonatese, che di fatto ha inaugurato – di fianco alla ministra Paola De Micheli a una schiera di presidenti e amministratori delegati – i lavori della “talpa” che scaverà il maxi-tunnel tra Desenzano e Lonato, intervento tra i più complicati della tratta dell'alta velocità tra Brescia-Verona (un progetto da 3,43 miliardi complessivi: ne parliamo tra qualche riga).

Taglio del nastro simbolico per il primo scavo della fresa – denominata “Martina” – di fabbricazione cinese da oltre 1.800 tonnellate, lunga 150 metri e con diametro di circa 10, una Tbm (Tunnel boring machine) che è stata smontata e rimontata più volte, arrivata dall'estremo Oriente in nave, a bordo di 60 container, e poi trasferita su gomma (ha viaggiato in autostrada su 60 camion da trasporto eccezionale) direttamente al cantiere di “Lonato Ovest”, in località Campagna.

Tav: inaugurazione fresa © Bresciatoday.it

L'intervento della ministra De Micheli

“La Brescia-Verona è una delle grandi opere delle nostre ferrovie – ha detto la ministra De Micheli – insieme ai tanti piccoli lavori che non si vedono, ma altrettanto importanti: parliamo di un'azienda di Stato ma che fa invidia alle aziende private e che vanta capacità progettuali tra le migliori dell'Occidente. E' con cantieri come questi che stiamo dimostrando al mondo come sia possibile lavorare sempre, e in sicurezza, anche nel pieno di un'emergenza sanitaria”.

I lavori sono stati affidati da Rfi, Rete ferroviaria italiana, a Cepav due, il Consorzio Eni per l'alta velocità, composto da Saipem, Impresa Pizzarotti e Gruppo Icm: la tratta “Brescia Est-Verona” (da 45,4 chilometri più 2,2 di interconnessioni) salvo imprevisti verrà conclusa e inaugurata entro il 2026, giusto in tempo per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. A pieno regime, fanno sapere da Cepav, integrandosi alla linea ad alta velocità esistente permetterà di percorrere la distanza tra Milano e Venezia in un'ora e dieci minuti, e da Genova a Venezia in tre ore e venti, raddoppiando la capacità di trasporto da 25mila a 50mila posti al giorno.

Tav Brescia-Verona: il progetto

Il progetto dell'alta velocità "Brescia Est - Verona", dal lago di Garda alle porte della città, interessa una tratta di 45,4 chilometri complessivi, di cui 23,4 km in rilevato, 10,2 km di gallerie artificiali e 6,6 km di gallerie naturali, altri 6,5 km in trincea, interconnessioni per altri 2,2 km e circa 900 metri di viadotti. Una delle opere più complicate è sicuramente la realizzazione della maxi-galleria (da 7.950 metri) tra Lonato e Desenzano, scavata grazie alla Tmb da 1.800 tonnellate, come detto denominata "Martina".

Video: la benedizione della fresa "Martina"

Il tracciato ferroviario attraversa tre province (Brescia, Mantova e Verona) e due regioni: il percorso parte da Mazzano e prosegue poi per Calcinato, Lonato, Desenzano, Pozzolengo, Peschiera, Castelnuovo, Sona, Sommacampagna e infine Verona. Il cronoprogramma dei lavori, così come stabilito in Gazzetta Ufficiale, prevede di portare a termine il primo lotto costruttivo entro il maggio del 2023, e il secondo lotto entro il novembre del 2025.

Il cronoprogramma (e i costi) dei lavori

L'intera tratta potrebbe dunque essere in esercizio già per i primi giorni del gennaio 2026. Il cantiere di “Lonato Ovest” in località Campagna, simbolicamente inaugurato lunedì – ma che ricordiamo è operativo ormai da quasi un anno – fa parte del primo lotto funzionale “Brescia Est-Verona”, e che comprende al suo interno anche i cantieri già aperti sul Garda di Desenzano e Peschiera. Questo primo lotto – che costerà in tutto 2,499 miliardi di euro – è a sua volta suddiviso in altri due “lotti costruttivi”.

Il primo vale 1,892 miliardi, il secondo 607 milioni: a questi si dovranno aggiungere altri 376 milioni per la realizzazione del nodo di Verona Ovest e altri 555 milioni per il quadruplicamento in uscita da Brescia (totale 3,430 miliardi di euro). Solo realizzare la maxi-galleria di Lonato, appaltata alla Seli Overseas Spa, costerà 205 milioni: terminato lo scavo della prima "canna", all'imbocco Est, la fresa "Martina" verrà smontata e trasportata all'imbocco Ovest del tunnel, per essere riassemblata e continuare così con lo scavo della seconda e ultima "canna". Durante gli scavi la gelleria sarà immediatamente rivestita con anelli prefabbricati in calcestruzzo ad alta resistenza, per dare immediata stabilità e impermeabilizzare la struttura.

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