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Sul lago di Garda il primo Comune d'Italia: ha più di 1.000 anni di storia

Non tutti sanno che il primo Comune d'Italia è sul lago di Garda

Il primo “libero Comune” d'Italia, e tra i primi in Europa: non tutti sanno che si trova sul lago di Garda. Parliamo di Lazise, perla turistica della sponda veneta (fino a 3 milioni di presenze l'anno all'epoca pre-Covid) che vanta appunto questo singolare primato. Ma andiamo con ordine. La storia di Lazise – il toponimo deriverebbe dal latino Lacisium, per alcuni studiosi legato alla parola lacus, lago – prende forma già in epoca preistorica: ritrovamenti di villaggi palafitticoli lungo le rive del lago e nella frazione di Pacengo (in località Bor) testimoniano un insediamento umano lontano nel tempo.

Non si hanno notizie sicure circa il periodo romano, la sia la posizione che diverse testimonianze dai paesi limitrofi sembrano confermare una presenza sul territorio anche in tale epoca. I primi documenti che testimoniano l'esistenza di una comunità lacustre importante sono altomedievali: e qui arriviamo agli albori di quello che sarà il primo libero Comune della nostra penisola.

Il primo Comune d'Italia

Detti documenti sono dei “diplomi canonicati”, che parlano di terreni donati al monastero di San Zeno a Verona, posti tra Lazise e Colà, oggi frazione, e di un diploma imperiale, alla firma di Ottone II e datato 983, che concede agli abitanti di Lazise diritti di commercio, ripatica (la tassa per l'uso della riva di fiumi o laghi, per l'attracco di natanti o per operazioni di sbarco) e pesca, ma soprattutto la completa autonomia civica. Realtà, questa, che rende Lazise il primo Comune d'Italia, e uno dei primi in Europa insieme a Bingen, in Germania.

La storia medievale di Lazise

E' a questo periodo che risalirebbe la costruzione della prima cerchia difensiva, la cui unica testimonianza è data dalla torre campanaria, oggi cappella funeraria privata nel cimitero. Pillole di storia medievale: nel 1077 un altro imperatore, Enrico IV, concesse la costruzione del castello e la completa fortificazione del borgo con una cinta muraria. Il sistema difensivo verrà poi ampliato e restaurato dagli Scaligeri (come testimonia la targa sulla porta civica detta di Cansignorio: vedi Sirmione) e successivamente dai Visconti, quando anche Lazise entrò a far parte della Gardesana, una sorta di protettorato che comprendeva altri paesi lacustri come Malcesine, Torri del Benaco e Garda. 

Dalla Serenissima ai giorni nostri

Dopo la conquista dei Visconti passò repentinamente sotto la Serenissima Repubblica di Venezia. Durante questo periodo Lazise subì numerosi assedi, bombardamenti, devastazioni e saccheggi, ma rimase comunque fedele alla Serenissima. Con Napoleone entrò a far parte della Repubblica Cisalpina, poi del Regno d'Italia. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 passò – insieme a tutto il Lombardo-Veneto – sotto il dominio austriaco: solo nel 1866, dopo la terza Guerra d'indipendenza, Lazise ritornò ad essere territorio italiano. Un gradito ritorno a casa, per il primo Comune d'Italia.

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