Giro d'Italia, finalmente al via la Corsa Rosa: le tappe bresciane del 2022
Si parte venerdì 6 maggio da Budapest, gran finale a Verona
Giro d'Italia, finalmente: venerdì 6 maggio prende il via (da Budest) l'edizione numero 105 della Corsa Rosa. Sono 22 le squadre pronte a sfidarsi lungo il percorso che si snoderà in 21 tappe, con partenza appunto in Ungheria (dove i ciclisti resteranno 3 giorni: sabato c'è anche una cronometro di 9,2 km) per sbarcare poi in Sicilia, nella terra di Vincenzo Nibali (ancora tra i favoriti della vigilia, almeno si spera) e risalire tutto lo stivale fino alla cronometro finale di Verona, domenica 29 maggio.
Nel mezzo tappe di pianura, per passisti e gli specialisti delle fughe, tante montagne e pure due tappe bresciane, in rapida sequenza martedì 24 e mercoledì 25 maggio, le frazioni numero 16 e 17.
Le tappe bresciane del Giro d'Italia
Si comincia, come detto, martedì 24 maggio con la tappa Salò-Aprica da 202 km. E' un tappone alpino con oltre 5mila metri di dislivello. Partenza a salire in Valsabbia fino alla prima asperità del Goletto di Cadino con una salita di circa 30 km che porta a quasi 2000 m. Discesa in Val Camonica (da segnalare alcuni passaggi a livello) e risalita fino a Edolo. Si scala quindi il Passo del Mortirolo dal versante di Monno su strada che a 3 km della vetta diventa stretta e ripida. Discesa su Grosio molto impegnativa con strada stretta e in alcuni punti piuttosto ripida. Dopo il tratto pianeggiante si affronta la salita di Teglio (anche in questo caso strada abbastanza ristretta e con tratti oltre il 15%). Discesa veloce su Tresenda per affrontare la salita finale del Valico di Santa Cristina. La prima parte (due brevi gallerie) è larga e ben pavimentata per diventare più stretta una volta deviato verso la vetta. La salita si snoda a tornanti dentro il bosco con pendenze elevate. Discesa veloce e impegnativa poi sull’arrivo.
Seconda frazione bresciana mercoledì 25 maggio, da Ponte di Legno a Lavarone per 168 km. Sarà una tappa di montagna divisa in due parti: partenza all’insù verso il Passo del Tonale seguita da un tratto di oltre 70 km sempre sostanzialmente in discesa attraverso le valli di Sole e di Non. Superato l’Adige si scala la salita di Palù di Giovo passando nella Valle di Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana. Le due salite finali sono il Valico del Vetriolo lungo e pedalabile (7% medio circa) e la salita del Menador (Kaiserjägerstrasse) con tratti stretti, gallerie intagliate e pendenze sempre oltre il 10%. Scollinato Monterovere pochi chilometri ondulati portano all’arrivo.
I big in gara (e i favoriti)
A scorrere la starting list anche stavolta non mancano i grandi nomi. Oltre al citato Nibali, che correrà per l'Astana, per la classifica finale (ed eventuali vittorie di tappa) saranno sicuramente da tenere d'occhio Mathieu Van der Poel, Alpecin-Felix, Mikel Landa, Pello Bilbao e Wouter Poels della Bahrein Victorius, Wilco Kelderman e l'outsider Jay Hindley (secondo al Giro 2020) per la Bora Hansgohe, Guillaume Martin della Cofidis, ovviamente Tom Doumolin (Jumbo Visma), Richard Carapaz (Ineos), Simon Yates (Bikeexchange), Romain Bardet (Dsm), ma anche Joao Almeida (UAE), Esteban Chaves (EF) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), l'immortale Alejandro Valverde (Movistar).
Ma sarà battaglia anche in volata: testa a testa garantiti tra velocisti con Arnaud Demare (Groupama Fdj), Caleb Ewan (Lotto Soudal), Mark Cavendish (Quick Step) e Giacomo Nizzolo (Israel Premier Tech). Un saluto agli esperti nostrani: Sacha Modolo, in pista per la Bardiani, e il quasi 40enne Domenico Pozzovivo, in squadra con i belgi della Intermarchè.