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Batteri fecali e da fogna: tre spiagge bresciane sono fortemente inquinate

La Goletta dei Laghi torna sul Garda e lancia un nuovo allarme: sulle sponde bresciane 3 punti di prelievo sono risultati “fortemente inquinati”

La Goletta dei Laghi è tornata sul Garda: sono 11 i prelievi effettuati in questi giorni in 10 diverse località del Benaco bresciano e veronese, e in quattro di queste (oltre il 36%) è stata rilevata presenza di batteri fecali e “da fogna” (Escherichia coli ed enterococchi intestinali) sopra ai limiti di legge. La percentuale aumenta ancora nel Bresciano, dove su 6 punti di prelievo ben 3 sono risultati addirittura “fortemente inquinati”, ossia in cui la presenza di enterococchi intestinali è risultata maggiore di 1.000 Unità formanti colonia per 100 millimetri di acqua, e la presenza di Escherichia coli maggiore di 2.000 Ufc per 100 ml di acqua.

Il monitoraggio sul Garda bresciano

Queste sono le rive bresciane passate al setaccio dagli attivisti di Legambiente

  • Salò, Spiaggia Le Rive: FORTEMENTE INQUINATO
  • Moniga del Garda, Via Liner (vicino San Sivino): ENTRO I LIMITI
  • Padenghe, Porto: FORTEMENTE INQUINATO
  • Desenzano del Garda, Lega Navale (canale): FORTEMENTE INQUINATO
  • Desenzano del Garda, Lega Navale (scarico a lago): ENTRO I LIMITI
  • Desenzano del Garda, Spiaggia d'Oro: ENTRO I LIMITI

I risultati delle analisi nel Veronese

Per quanto riguarda la sponda veronese, sono risultati entri i limiti di legge i prelievi effettuati a Peschiera del Garda, alla foce del Torrente Riello, al Lido Ronchi (dove scorre il Rio Dugale) a Castelnuovo, alle foci del torrenti Bosca e Marra a Lazise, alla foce del Torrente San Severo a Bardolino. E' risultata invece “inquinato” lo scarico del Torrente Gusa di Garda, con presenze di enterococchi intestinali maggiore di 500 Ufc per 100 ml e di Escherichia coli maggiore di 1.000 Ufc per 100 ml.

“Ancora una volta i dati delle analisi della Goletta ci riconsegnano un quadro di criticità di cui tenere conto – fanno sapere Paolo Bonsignori e Cristina Milani del circolo Legambiente per il Garda – Sappiamo che è urgente mettere mano alla situazione di Salò e Desenzano, dove gli sfioratori di piena sono spesso i veri imputati dell'immissione di acque non trattate nel lago. A Padenghe, invece, permane una situazione di stallo: ormai da 10 anni quel punto risulta fuori dai limiti, tra l'altro ricompreso in un'area balneabile”.

Una situazione che si ripete praticamente in tutti i laghi lombardi. Tra i 30 punti di prelievi dei vari baci d'acqua dolce della Lombardia (Garda, Iseo, Como, Ceresio e Maggiore) solo 15 sono risultati entro i limiti, 4 invece “inquinati” e ben 11 “fortemente inquinati”. Tra questi anche due lidi (su sette punti monitorati) sul lago d'Iseo.

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