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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tanti auguri maestro: un ricordo bresciano per i 76 anni di Franco Battiato

Sono passati cinque anni dalla sua ultima esibizione a Brescia: il 23 marzo Franco Battiato compie 76 anni

Sono già passati cinque anni: di questi tempi, sembra un'eternità. Era il 19 febbraio del 2016, una data che resterà negli annali: fu la sera dell'ultimo concerto di Franco Battiato a Brescia, sul palco insieme all'amica (e forse qualcosa di più, ma è soltanto gossip) Alice e all'Ensemble Symphony Orchestra diretta da Carlo Guaitoli. Passerà solo un altro anno, e qualche mese, prima di arrivare alla sua ultima esibizione, il 17 settembre 2017 al Teatro Romano di Catania.

Tanti auguri maestro: il 23 marzo è il compleanno di Battiato, nato nel 1945 nel Comune di Ionia, Sicilia, che oggi addirittura non esiste più. Lo vogliamo celebrare così, ricordando le sue innumerevoli esibizioni bresciane: l'ultima, dicevamo, nel febbraio di cinque anni fa al Palabanco. E prima di allora tante altre: in Piazza Loggia, nel 2011, e al palazzetto di Montichiari, e poi a Salò e al Vittoriale sul lago di Garda, e ancora in città.

L'ultimo concerto e l'ultimo album

Era atteso proprio a Brescia in quel maledetto anno, nel 2017: il 14 novembre era in programma un concerto al Teatro Grande per sostenere l'Associazione italiana Ricerca contro il cancro. Fu un femore rotto a impedirgli di salire sul palco: questa la versione ufficiale, l'ennesimo di una serie di sfortunati eventi (e problemi di salute) che non gli hanno più permesso di tornare a esibirsi dal vivo. Fino al suo testamento artistico e musicale, il suo ultimo brano e il suo ultimo album: “Torneremo ancora”, uno inedito che dà il titolo al disco uscito nell'autunno di due anni fa.

Ricordi e memorie di una carriera senza eguali

Ancora, sembra un'eternità. Complice la pandemia, le distanze che si allungano, i giorni che a volte sembrano non finire mai. Eterno come la sua carriera, i suoi testi e la sua musica: dagli anni del Cinghiale Bianco, il successo della Voce del Padrone (oltre 1 milione di copie vendute e traduzioni e pubblicazioni anche in Spagna, Germania, Francia e altri) e l'infinita evoluzione della sua carriera, le innumerevoli citazioni (dal Mister Tamburino che fu di Bob Dylan, “Bandiera bianca”, a Paganini che sapeva bene che il diavolo è mancino, e subdolo e suona il violino, “Lode all'inviolato”: ma non basterebbe un libro per raccoglierle tutte) e i testi, pura poesia, da “Povera patria” a “E ti vengo a cercare”, la svolta rock de “L'imboscata” (“Strani giorni” ma anche “La cura”) e il ritorno alle origini (elettroniche) di “Gommalacca”.

Basta così, anche se non basta mai

Basta così, anche se non basta mai. Occasione per riascoltare i successi di una vita, risalendo la china di una produzione unica nel suo genere, sperimentazioni e avanguardia, ispirazioni orientali e latine, senza dimenticare la cinematografia – sono addirittura cinque i suoi lungometraggi: "Perdutoamor", "Musikanten", "Niente è come sembra", "La sua figura" e "Auguri don Gesualdo" – e la pittura, le cosiddette “opere colte”, dalla "Genesi" a "Il cavaliere dell'intelletto", e 30 (!) album in studio, dalle origini di “Fetus” al “Torneremo ancora”. Buon compleanno, maestro. Ti aspettiamo.

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