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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cannoni, obici e mortai: un forte asburgico a due passi dal lago di Garda

Un piccolo grande gioiello che non tutti conoscono: è il Forte Ardietti di Ponti sul Mincio

Tra Peschiera del Garda e Ponti sul Mincio, ma oggi in territorio di quest'ultimo, sorge Forte Ardietti: venne eretto tra il 1856 e il 1861 a seguito dell'assedio di Peschiera del 1848, e faceva parte del sistema di difesa territoriale del Quadrilatero Austriaco. Il complesso, infatti, rientra nel numero dei forti posti a protezione della piazzaforte sul lago.

Come riporta la Pro Loco di Ponti sul Mincio, il manufatto venne progettato dall'architetto Michael von Maly, colonnello del Genio militare asburgico. E' costruito con murature a secco: comprende una struttura ottagonale, così come un fronte rientrante a tenaglia. Sul retro venne ricavato un grande ridotto a due piani voltati, oltre a un cortile interno. Adiacenti a questa imponente strutture vennero costruiti anche l'alloggio del consegnatario e del corpo di guardia.

La storia militare del Forte Ardietti

Non tutti sanno che, cessata la sua destinazione bellica, Forte Ardietti venne comunque adibito per qualche altro decennio come deposito di munizioni, prima di essere dismesso. Passato dall'Austria al Regno d'Italia e quindi alla Repubblica italiana, è stato definitivamente acquisito dal Comune di Ponti sul Mincio nel 2014. Negli anni delle battaglie ottocentesche, si legge su Fortificazioni.net, il Forte era attrezzato con 11 cannoni (armamento principale) e con 12 obici e due mortai (armamento secondario).

Come raggiungerlo (e quando visitarlo)

Il presidio si componeva di ben 612 uomini. Ancora oggi “l'impatto percettivo del fronte di gola è sorprendente per la potenza delle membrature architettoniche: questo risultato scaturisce dalle dissonanze, formali e dimensionali, legate all'adattamento dell'opera allo scoscendimento asimmetrico del sito”. 

Fino ai tempi della pandemia da coronavirus, Forte Ardietti ospitava ogni anno una curiosa e partecipata rievocazione storica. Aspettando tempi migliori, tornerà presto visitabile: lo si raggiunge dalla Strada provinciale che si collega da Ponti a Peschiera, in località Dolci, prendendo Via Mano di Ferro. 

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