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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Se mi guardi mi bruci": a Sanremo il sound (anche) bresciano dei Coma_Cose

E' già virale l'esibizione di Francesca Mesiano (California) e Fausto Zanardelli (Edipo): da Brescia a Milano il sound dei Coma_Cose

Rosso lui e rossa lei, un po' per il vestito e un po' per l'emozione: rossi come le “Fiamme negli occhi”, il titolo della canzone che i Coma_Cose hanno portato a Sanremo 71. Si sono esibiti nella prima serata, torneranno in scena tra poche ore: giovedì, nella notte delle cover, si esibiranno con "Il mio canto libero" di Lucio Battisti. Ad oggi però la classifica (provvisoria) è impietosa, e li vede al diciottesimo posto (su 26). Ma comunque andrà, una bella scoperta per chi non li conosceva già, sulla direttrice Milano-Brescia che non si smentisce mai (in senso buono).

Per i nostrani, Fausto Lama – frontman insieme a Francesca Mesiano, detta California – altro non è che Fausto Zanardelli, nato a Gavardo e già noto sui palchi della provincia (e dintorni) come Edipo, che ormai un decennio fa ne “I baristi stagionali” cantava di amore e drink, della serie “Non so tu, ma io odio chi sbaglia dose nel Campari” e via dicendo, con riferimento ai baristi, appunto, stagionali, ma pure alle vacanze e alle “morose” non troppo fedeli.

La storia (artistica) dei Coma_Cose

Una vita fa, davvero, anche dal punto di vista artistico. I Coma_Cose prendono forma nel 2017, dopo qualche mese di rodaggio: Francesca e Fausto lavorano insieme in un negozio di borse a Milano, zona Porta Ticinese, e tra i due scatta la scintilla, non solo d'amore ma anche creativa. E così, un po' alla volta, dalla scena underground meneghina emergono sul fronte nazionale, e oltre. Nel 2019 è uscito il loro primo album, “Hype aura”, che è proprio come si legge.

“Ma una paura buona, quella che anticipa il cambiamento, come il primo giorno di scuola”, aveva detto Zanardelli in un'intervista a Radio Deejay. Sfogliando l'album dei ricordi (recenti) impossibile non citare “A lametta”, con il celebre ritornello: “Sabato non si comincia (quasi) mai una rivoluzione, e soprattutto in due”. Adesso è il tempo di “Fiamme negli occhi”: “La nostra canzone parla della nostra storia – spiegano – di alti e bassi e di momenti importanti come Sanremo”.

"Fiamme negli occhi" al Festival di Sanremo

E ancora: “La canzone ha una sonorità da viaggio in macchina. C'è dentro un po' di tutto: è partita con la chitarra acustica sul divano, quindi ha quel mood un po' da canzone da spiaggia, ma in realtà il vestito porta in tante altre cose, dall'elettronica al vintage. E' una bella fotografia della palette di colori che ci sono nelle nostre canzoni”. Per il critico Mario Luzzatto Fegiz, che l'aveva ascoltata in anteprima, “Fiamme negli occhi” è la più bella canzone del Festival.

Perché no? Vincitori morali, comunque andrà. Una bella scoperta, per chi non li conosceva. Insieme ondeggiano, “come fa una foglia, anzi come la California”. E insieme cantano: “Resta qui, ancora un minuto. Se l'inverno è soltanto un'estate che non ti ha conosciuto. E non sai, come mi riduci. Hai le fiamme negli occhi, se mi guardi mi bruci”. Insieme vivono.

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