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La ciclovia dei sogni prende forma: 75 km no stop tra Brescia e Bergamo

Pronta (in parte) entro il 2023, poi si proseguirà negli anni per oltre 20 milioni di euro: presentato il piano della nuova “Ciclovia culturale” tra Brescia e Bergamo

La ciclovia dei sogni collegherà Bergamo e Brescia, lungo un percorso unificato di circa 75 chilometri: e potrebbe essere pronta, o quasi, in tempo per celebrare le due città quali capitali della cultura (nel 2023). I primi passi del progetto sono stati svelati solo pochi giorni fa: Brescia e Bergamo, ovviamente, sono i Comuni capofila, ma saranno affiancati dai due enti provinciali (Provincia di Brescia e Provincia di Bergamo) coinvolgendo in tutto una trentina di paesi. La progettazione è stata affidata al Consorzio Poliedra del Politecnico di Milano.

La nuova “Ciclovia culturale”

Si chiamerà, manco a dirlo, “Ciclovia culturale”: sarà questa la “guida” del progetto, fanno sapere da Brescia e Bergamo, “un filo che permetta di fare un'esperienza di immersione nel paesaggio culturale fra le due città”. A partire dai tanti siti che sono patrimonio Unesco (le mura venete di Bergamo, Santa Giulia e il Capitolium a Brescia), e poi castelli, monasteri, ville, centri storici, borghi e cascine, e ancora i musei, gli insediamenti di archeologia industriale, le aree naturali, paesaggi enogastronomici, i grandi e i piccoli laghi.

La linea è già tracciata, simbolica: da Bergamo e Brescia passando per il Sebino. Il percorso potrà così collegarsi alle ciclabili già esistenti di Val Brembana, Val Seriana, Val Cavallina e Val Calepio, a parchi naturali e Plis come il Parco Serio Nord, il Plis del Malmera, il Parco regionale del Serio, il Parco Oglio Nord, le Torbiere del Sebino, la Franciacorta, il Plis delle colline di Brescia. 

Da Brescia a Bergamo in due fasi

Si lavorerà alla realizzazione di un “percorso protetto, su piste ciclabili, tracciati campestri, nei centri storici a traffico locale”, e che ancora possa distanziarsi “dove possibile da fonti di inquinamento”: recupero dell'esistente dunque, ma non solo. E' prevista infatti anche la realizzazione di “alcune infrastrutture strategiche per superare in sicurezza punti critici, anche valorizzando le opere esistenti”.

Il progetto si svilupperà in due fasi concrete: la prima, con il recupero e la valorizzazione dell'esistente, pronta per il 2023 in occasione delle “capitali” della cultura. La seconda, più complessa, proseguirà su quanto tracciato in questi primi due anni. Anche il preventivo è in divenire, ma tra prima e seconda fase si stimano (almeno) 20 milioni di euro.

Il progetto completo, Comune per Comune

Il percorso principale, come detto, sarà di 75 chilometri in linea (quasi) retta. A questo si affiancheranno altri 11 “anelli”, per ulteriori 70 chilometri di piste ciclopedonali. I dettagli del percorso: si parte da Bergamo, “La città alta e il paesaggio urbano di pianura”, per proseguire poi verso l'aeroporto di Caravaggio e Seriate, costeggiando il fiume Serio; la “linea” continua tra Brusaporto, Costa di Mezzate e Montello, ovvero il paesaggio pedecollinare dei vigneti e dei castelli bergamaschi.

Si continua poi verso Montello, Gorlago, Carobbio degli Angeli e Chiuduno, Grumello del Monte e Castelli Calepio, a ridosso di due valli (la Val Calepio e la valle dell'Oglio): è qui che finalmente si sconfina, si arriva sul lago d'Iseo toccando Sarnico e Paratico, sfiorando le Torbiere e proseguendo poi verso la Franciacorta, da Provaglio d'Iseo a Borgonato di Corte Franca, e ancora Bornato, Passirano, Paderno Franciacorta e Rodengo Saiano (e i vigneti, e i castelli). Ci si avvicina, infine, alla città e al suo hinterland: avanti verso Gussago e Cellatica, tra vigneti, colline e abazie, ed eccoci a Brescia, al paesaggio del suo centro storico.

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