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Sabato, 20 Aprile 2024
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Da Sirmione a Breno, in viaggio alla scoperta dei castelli bresciani

Da Sirmione a Breno, da Brescia a Padernello: un viaggio millenario, di poche decine di chilometri, alla scoperta dei castelli bresciani

Ce ne sono tanti, in tutta la provincia: a guardare bene se ne contano a decine, tra quelli che ancora sono interi (e visitabili), quelli che ospitano abitazioni moderne, quelli di cui rimane solo qualche rovina. Ma ce ne sono alcuni, in particolare, bellissimi da visitare: da Sirmione a Breno, dal Cidneo di Brescia al castello di Padernello. Alcuni di questi sono raccontati dal portale di InLombardia, il sito web del turismo di Regione Lombardia, Brescia, Desenzano e Padernello: gli altri due (Sirmione e Breno) dal Polo museale della Lombardia e dal portale del turismo in Valle Camonica. Cominciamo allora un viaggio millenario, ma da poche decine di chilometri, verso alcuni dei più celebri castelli bresciani.

Il castello di Brescia

Il Castello di Brescia, arroccato sul colle Cidneo, costituisce uno dei più affascinanti complessi fortificati dell'Italia Settentrionale. Mura e ambienti raccontano una storia secolare e recano le impronte di diverse dominazioni. Il Mastio centrale, le imponenti mura merlate e il torrione testimoniano l'influenza viscontea, mentre i bastioni e il monumentale ingresso cinquecentesco con ponte levatoio evidenziano la potenza di Venezia, che resse la città per più di quattro secoli.

Teatro delle celebri Dieci Giornate di Brescia, il Castello oggi offre la possibilità di passeggiate suggestive: puoi partire da Piazza Tito Speri, nel cuore della città storica. All’interno del Castello si snodano a sorpresa stradine ricche di storia e angoli nascosti. Da qui puoi godere di un panorama mozzafiato sulla città e sulle valli circostanti, fino a scorgere le pendici dei Ronchi. Ce ne sono tanti, in tutta la provincia: a guardare bene, se ne contano a decine, tra quelli che ancora sono interi e quelli di cui invece rimane solo qualche maceria. Ma ce ne sono alcuni ancora vivi, e bellissimi da visitare: da Sirmione a Breno, dal Cidneo di Brescia al castello di Padernello. 

Il castello di Desenzano

L’imponente mole del Castello di Desenzano domina l’abitato oggi come un tempo, quando fungeva da rifugio, per chi abitava fuori le mura del castello, durante le incursioni barbariche, degli Ungari in particolare. Citata per la prima volta in un documento ufficiale del IX secolo, all’epoca la fortezza ospitava al suo interno un vero e proprio borgo autonomo; quando, con il passare degli anni, il castello ha perso la sua funzione difensiva, il piccolo abitato è rimasto vivo e pulsante.

Della struttura difensiva originaria rimangono solo le mura merlate e le quattro torri e oggi è possibile percorrere il camminamento di ronda, vedere le bocche cannoniere e salire fino al mastio, da dove si gode di un’incomparabile vista sul lago e i dintorni. Negli alloggi degli ufficiali, all’interno di una sezione aggiunta alla fine dell’Ottocento, quando il castello fu trasformato in caserma, oggi hanno luogo convegni e mostre, mentre a ridosso della sezione nord-occidentale delle mura, in seguito a un recente intervento è stata ricavata un’area destinata a spazio espositivo e a eventi musicali e culturali.

Il castello di Padernello

Secondo la leggenda, ogni anno, nella notte del 20 luglio, il fantasma di una dama completamente vestita di bianco si aggira per le sale del castello, reggendo un libro dorato. Si tratta di Biancamaria, figlia del conte Giuseppe Martinengo, che trovò la morte proprio il 20 luglio del 1480 annegando nel fossato che circonda il castello, dov’era caduta attirata dalle lucciole.

Leggende a parte, il Castello di Padernello è realmente ammantato da un fascino fiabesco, con il ponte levatoio ancora funzionante e difeso da un fossato. Edificato alla fine del XIV secolo, rimase alla famiglia Martinengo fino alla scomparsa del suo ultimo erede, e dopo alcuni passaggi di mano rimase disabitato definitivamente nel 1961. Da allora si susseguirono decenni di abbandono fino a quando la Fondazione Castello di Padernello ha dato vita a una vasta campagna di restauri, iniziata nel 2006. Oggi il maniero è sede di un ricco calendario di attività culturali, artistiche ed enogastronomiche ed è inoltre sede di uno dei due “Mercati della Terra” di Slow Food in Lombardia.

Il castello di Sirmione

ll Castello Scaligero di Sirmione è una Rocca di epoca Scaligera, unico punto d’accesso al centro storico di Sirmione. Si tratta di uno fra i più completi e meglio conservati castelli d’Italia, oltre che raro esempio di fortificazione lacustre. Ha un particolare molto importante: si affaccia sul Lago di Garda e la darsena ne contiene una piccola parte. Per entrare nel castello è obbligatorio (non vi sono altre entrate) passare dal ponte levatoio, la fortezza è infatti costeggiata da tutti i lati dal Lago di Garda.

Il Castello è bagnato su tutti i lati dalle acque del lago di Garda, e su uno di questi lati è stata realizzata, poco dopo la costruzione del castello, la darsena, che un tempo rappresentava il luogo di rifugio della flotta Scaligera. Le mura e le tre massicce torri maggiori sono caratterizzate dalle merlature a coda di rondine che contraddistinguono ogni costruzione Scaligera: dietro questi tre torrioni emerge l’imponente mastio, alto 47 metri, sotto al quale si trovavano le celle destinate ai prigionieri.

Il castello di Breno

Il Castello di Breno sorge arroccato su un colle che sovrasta il paese: l’edificio fu edificato al tempo di Federico I Barbarossa (1100 - 1200), poi trasformato in roccaforte militare all’epoca della Repubblica di Venezia (1400-1500) e infine, dopo l’abbandono nel 1598, riutilizzato come cava di pietre.

Il sito su cui si erge il castello ha un'origine ben più antica: probabilmente il luogo in cui a partire dal XIX secolo a.C. si insediò una comunità preistorica. Al castello si giunge con una breve passeggiata (circa 15 minuti) dal centro di Breno: il perimetro è chiuso da una cinta di mura merlate e da due torri. All’interno si possono ammirare i resti della Chiesa di San Michele, di origine longobarda poi ampliata in periodo romanico.

Il Castello di Lonato

Il Castello di Lonato, comunemente denominato Rocca, si erge sulla sommità di uno dei rilievi dell’anfiteatro morenico che domina, da un lato, la parte meridionale del lago di Garda e, dall'altro, il centro storico del paese che si estende fino a lambire le prime terre della Pianura Padana. La fortificazione, destinata prettamente ad esigenze di ordine militare e difensivo, si presenta come una delle più imponenti di tutta la Lombardia; la sua pianta irregolare rivela infatti una struttura lunga quasi 180 metri e larga mediamente 45 metri.

Al Castello si accede dal suo lato meridionale tramite una porta ed un ponte levatoio cui si giunge percorrendo i viali e i percorsi pedonali del grande parco, dove è inoltre presente la Casa del Podestà, sorta verso la metà del Quattrocento quale sede del rappresentante di Venezia, cui era demandato il controllo del territorio: Lonato fu infatti sottoposta alla dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia dal 1441 per oltre 350 anni. 

Nel 1906 venne acquistata ad un'asta pubblica dall'allora avvocato e deputato liberale Ugo Da Como, che la tramutò una vera e propria “casa Biblioteca”, con una raccolta di circa 50.000 volumi che può essere annoverata tra le collezioni private più importanti in Italia settentrionale. L'identità di questa dimora borghese si è mantenuta inalterata fino a oggi ed è tuttora visitabile.

La Rocca d'Anfo

La Rocca d’Anfo è un complesso militare fortificato eretto nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia nel Comune di Anfo, in Valle Sabbia.

Edificata sul pendio del Monte Censo, su una superficie di 50 ettari, la Rocca d’Anfo fu rimaneggiata e ingrandita in diversi periodi dagli ingegneri militari di Napoleone Bonaparte, di Giuseppe Zanardelli e dal Genio Militare Italiano. La Rocca è la fortezza napoleonica più grande d'Italia; vanta un panorama mozzafiato su tutto il Lago d'Idro.

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