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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A Brescia si respira una brutta aria: bocciata su (quasi) tutti i fronti

Aria inquinata in provincia di Brescia: i dati di Arpa resi noti dalla Regione confermano il superamento dei limiti per Pm10, ozono e biossido di azoto

Nonostante il Covid e la significativa riduzione della mobilità, e nonostante i dati in lento ma costante miglioramento, in provincia di Brescia si respira (ancora) una brutta aria: bocciata su quasi tutti i fronti, dalle polveri sottili all'ozono fino al biossido di azoto. Lo riferisce la Regione Lombardia nell'ambito del report annuale – a cura di Arpa – sulla qualità dell'aria. Sono solo due i parametri in cui i dati bresciani risultano entro i limiti: la concentrazione media annua delle Pm10 e la concentrazione media annua delle Pm2.5.

La situazione: i Pm10 peggio del 2019

Tutto il resto, da rivedere: a partire dai dati di superamento della media giornaliera di 50 µg/m3 di Pm10, il cui limite previsto dalle normative (italiana ed europea) non deve superare i 35 giorni oltre soglia. Nel dettaglio, a Milano è successo 90 volte, 78 a Cremona, 66 a Mantova e Monza, 64 a Pavia, 62 a Brescia, 59 a Lodi, 46 a Bergamo e Como, 25 a Varese, 24 a Lecco e 7 a Sondrio. Sono 
dunque soltanto tre i capoluoghi di provincia in cui è stato rispettato il limite.

A Brescia (e non solo) la situazione è addirittura peggiorata nel 2020 rispetto al 2019, quando erano 53 i giorni di superamento dei limiti: 72 a Milano, 65 a Pavia, 64 a Cremona, 57 a Mantova, 55 a Lodi, 44 a Monza, 29 a Bergamo, 27 a Como, 19 a Lecco, 17 a Varese e 9 a Sondrio. Ampliando il periodo di analisi si osserva però un calo costante rispetto agli anni precedenti: nel 2006 erano addirittura 146 i giorni oltre limite a Brescia, 162 a Lodi, 149 a Milano, 148 a Mantova, 145 a Monza.

Nella norma invece la concentrazione media annua: a Brescia 32 µg/m3, quando il limite è 50, in calo del 35% rispetto ai dati del 2005 (quando erano 49 µg/m3). Sempre sul fronte delle polveri sottili, ma Pm2.5, nel 2020 il valore limite annuale – pari a 25 µg/m3 – è stato rispettato da tutte le province tranne Cremona: a Brescia la media è di 23 µg/m3. 

Fuori norma anche il biossido di azoto

Fuori norma, anche se di poco, la concentrazione media annua di NO2, il biossido di azoto: come spiega la stessa Arpa, si tratta di un gas di colore rosso-bruno, dall'odore forte e pungente, altamente tossico e irritante. Nel caso specifico sono solo tre i territori che non hanno rispettato il limite di legge di 40 µg/m3: parliamo di Milano (48), Monza (44) e appunto Brescia (41). Dove però rispetto al 2005 la concentrazione è scesa del 57%.

Ozono: nessuna provincia lombarda entro i limiti

Per quanto riguarda l'ozono (O3), anche nel 2020 il valore obiettivo per la protezione della salute – ovvero non più di 25 giorni con la massima media mobile su 8 ore superiore a 120 µg/m3 – risulta superato in tutte le province lombarde. La peggiore in tal senso è la provincia di Lecco, con 116 giorni di superamento dei limiti: seguono Como con 92, Lodi con 86, Milano e Varese con 85, Bergamo con 82, Brescia con 82, Monza con 74, Mantova con 73, Cremona con 67, Pavia con 55 e Sondrio con 30. 

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