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Militari USA accusati di stupro, Basilio: "Processateli in Italia"

La deputata bresciana (M5S) Tatiana Basilio ha presentato un'interrogazione parlamentare, per opporsi alla richiesta degli Stati Uniti di processare in patria i due militari accusati di stupro a Vicenza

Le autorità statunitensi hanno chiesto di voler processare negli Stati Uniti i due militari americani, in servizio nella Caserma Del Din di Vicenza, accusati di aver violentato una prostituta romena incinta, la notte tra il 14 e il 15 luglio. La notizia ha immediatamente sollevato un polverone di polemiche e reazioni, tra le quali quella della deputata bresciana M5S Tatiana Basilio, che - assieme al ministro Orlando - appare tra i politici più decisi a far processare in Italia i due presunti stupratori.

La pentastellata, nonostante la pausa estiva, ha infatti immediatamente sollecitato l’assemblea di Montecitorio, intervenendo alla Camera dei deputati e depositando un'interrogazione parlamentare per denunciare un episodio che, "oltre a rappresentare un grave vulnus del nostro ordinamento, rischia di lasciare impuniti efferati delitti che ledono la dignità di tutte le donne".

La deputata chiede al Governo italiano di non cedere alle richieste degli Stati Uniti, "per evitare che il declino della giurisdizione nazionale in favore della extraterritorialità, attualmente riconosciuta agli appartenenti delle Forze Armate dei paesi membri della NATO, possa risolversi in un 'salvacondotto' in favore di tutti i militari stranieri colpevoli di efferati delitti all’interno del territorio italiano".

Attualmente, i due parà sotto accusa si trovano agli arresti domiciliari, ma possono muoversi liberamente all'interno della caserma Del Din. L'ordinanza, sollecitata dalla locale procura, è stata firmata dal gip Stefano Furlani.

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