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Treni, no del PD al meccanismo degli aumenti automatici delle tariffe

Girelli: "Siamo contro l'ulteriore aumento del 10% e contro quelli successivi, i lombardi contribuiscono già abbastanza adesso, non c'è bisogno di ulteriori aumenti"

Il PD considera sbagliato l’ennesimo aumento delle tariffe del trasporto pubblico, a maggior ragione qualsiasi meccanismo di aumento automatico, tanto più se legato a una corrispondente riduzione delle risorse da parte del governo. Sarebbe infatti questa la proposta contenuta nella riforma del trasporto pubblico in Lombardia sottoposta ieri dall’amministrazione regionale agli amministratori locali e alle organizzazioni sindacali, dei pendolari e delle società di trasporto.

“I pendolari già pagano il 12,5% in più rispetto a inizio anno e dal primo di settembre, con un ritocco semiclandestino in pieno agosto, si ritroverebbero un aumento complessivo pari a quasi il 25% – spiega il responsabile regionale mobilità del PD Gian Antonio Girelli -. Prima di questi aumenti i lombardi contribuivano con biglietti e abbonamenti per quasi il 40% dei ricavi della società ferroviaria TLN, oggi Trenord, in linea con la tedesca Dueutsch Bahn (39%) e poco meno della francese SNCF (44%), ma con un palese differenziale di qualità del servizio, anche perché la portata del contributo pubblico in Germania e Francia è decisamente superiore. Con questi aumenti il costo del servizio ferroviario sarebbe ancor più sulle spalle degli utenti, senza alcuna garanzia di miglioramento del servizio né la possibilità di verificare l’efficacia e la qualità fornite da Trenord viste le condizioni di monopolio create dalla Regione.”

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