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Soppressione treni Milano-Venezia, la protesta di Girelli (PD)

Il consigliere lombardo scrive ai presidenti Zaia e Maroni

“Mi rifiuto di pensare che le due regioni economicamente più importanti d'Italia fermino il loro ragionamento sul trasporto su rotaia l'una a Peschiera del Garda, di competenza lombarda, e l'altra a Verona. Con determinazione chiedo al Presidente Zaia di ripensare la decisione, aprire una confronto serio con il nostro Presidente Maroni e trovare una soluzione tesa non solo a mantenere i treni interregionali di collegamento tra Venezia e Milano, ma sviluppare con sempre maggiore determinazione un sistema  di trasporto integrato che attraversi il nord  Italia offrendo un servizio adeguato e all'altezza dei miglior standard europei”.

Treni pendolari, dal Veneto la conferma:
vincono i FrecciaRossa

Questa è la richiesta che il consigliere regionale lombardo del Pd Gian Antonio Girelli, eletto a Brescia e membro della Commissione Infrastrutture e Trasporti, ha rivolto con una lettera al presidente della regione Veneto Luca Zaia.

L’oggetto del contendere è noto: la soppressione dal 15 dicembre prossimo di 4 coppie di treni interregionali di collegamento tra Venezia e Milano per volontà della regione veneto, treni che rappresentano gli unici collegamenti, non commerciali, che percorrono l'intera tratta con risparmi economici sul prezzo del biglietto che vanno dal 50 al 70% a secondo del percorso.

“Le reazioni fortemente polemiche dei pendolari sia lombardi che veneti di queste settimane dovrebbero far riflettere e rivedere le decisioni assunte – spiega Girelli – troppi sarebbero i disagi per gli spostamenti quotidiani di coloro che si muovono per motivi di studio e di lavoro, senza dimenticare la potenzialità turistica della tratta, viste le fermate lungo la direttrice di Desenzano e Peschiera, che dovrebbe essere implementata con adeguati investimenti in previsione dell’ Expo”. 

Il consigliere lombardo invita Zaia e Maroni a fare una valutazione sulla questione di più ampio respiro che non si limiti alla mera questione economica. “Bisogna porre le basi per un sistema virtuoso che non può arrestarsi per la mancanza di cinque milioni di euro. Davvero Veneto e Lombardia insieme non riescono a reperire queste risorse e preferiscono scaricano su tante/i cittadine/i un disservizio cosi pesante? Ridisegnare il nostro modello socioeconomico, renderlo nuovamente competitivo rispetto ad uno standard di concorrenza sempre più alto, esige scelte coraggiose e lungimiranti che a volte possono trovare un intelligente inizio anche mantenendo dei semplici collegamenti ferroviari tra Venezia e Milano.”

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