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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Telecamere negli asili nido, c'è l'ok della regione: stanziati 600mila euro

Via libera alla legge regionale per installare telecamere a circuito chiuso negli asili nido lombardi. Stanziati 600 mila euro, ma la cifra è destinata ad aumentare.

Nella giornata di martedì il consiglio regionale della Lombardia ha dato il via libera alla legge che favorisce l'installazione di telecamere negli asili nido. Verranno assegnati in totale 600 mila euro: 300.000 euro per il 2019 e altrettanti euro per il 2020. A cui si aggiungono e 300mila per la formazione degli operatori (150.000 sia nel 2018, che 2019).

Un provvedimento promosso dalla Giunta su proposta del presidente Attilio Fontana, dell'assessore alle Politiche per famiglia, genitorialità e pari opportunità Silvia Piani e della consigliera Silvia Sardone (misto ex Forza Italia).

"L'obiettivo è di tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo, a tale scopo, l'installazione su base volontaria dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso" ha commentato Piani dopo il voto. "La sicurezza dei più piccoli deve essere una priorità assoluta. Grazie alle telecamere tutto sarà più trasparente e i dispositivi potranno fungere anche da deterrente", ha aggiunto Sardone ricordando che i bambini, in tenerissima età, "non sono in grado di denunciare i maltrattamenti e non possono essere lasciati soli". Sardone si è anche augurata che il finanziamento possa essere, in seguito, ulteriormente aumentato."

Nessun rischio 'Grande Fratello'. La maggioranza di centrodestra ha sottolineato che nessun asilo nido verrà obbligato a installare le telecamere, ricordando che la sorveglianza sarà a circuito chiuso: le immagini potranno essere visionate solo dalle forze dell'ordine e solo in caso di denunce o semplici segnalazioni.

Hanno votato a favore 57 consiglieri, mentre in 16 hanno votato contro. Due gli astenuti. Favorevole al provvedimento il Movimento 5Stelle, mentre il centrosinistra si è opposto ricordando (con Michele Usuelli di +Europa, Paola Bocci del Pd e Elisabetta Strada dei Lombardi Civici) che per evitare gli episodi di maltrattamento occorre anzitutto lavorare sulla formazione degli educatori e delle educatrici. Sottolineando anche che le telecamere di per sé "intervengono" dopo che il maltrattamento c'è stato, perché per visionarle c'è bisogno di una segnalazione o di una denuncia. Non si tratterebbe dunque, in questo senso, di un provvedimento di prevenzione
 


 

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