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Tassa di soggiorno: «Per il futuro del turismo sul lago di Garda»

Non tutti sono contenti, albergatori in testa. Ma dai Comuni fanno notare: "Onere irrisorio, sarebbe molto peggio non investire in promozione o in servizi". Adesso l'ultima parola spetta ai Consigli Comunali

Come recuperare risorse per nuovi investimenti nel settore turistico senza colpire i residenti. Questo il sunto che ripercorre la decisione di applicare la tassa di soggiorno sul lago di Garda a partire dalla nuova stagione turistica del 2012, per un’area che in tutto comprende quasi un migliaio di strutture tra esercizi alberghieri, campeggi, ostelli, bed and breakfast e simili.. La discussione non si è ancora spenta, le polemiche si sa non si fermano mai, e gli albergatori in particolare hanno spesso voluto dire la loro: “Reintrodurre l’imposta di soggiorno significherebbe mancare di lungimiranza – ha dichiarato Paolo Rossi, presidente regionale di Federalberghi – Le amministrazioni farebbero un autogol, allontanando i turisti che scelgono il nostro lago approfittando della qualità e dei prezzi competitivi”.

Nella riunione scorsa settimana, a Villa Mirabella di Gardone, le amministrazioni comunali hanno però votato favorevolmente all’ipotesi già prevista da un decreto ministeriale. I primi e unici no sono arrivati dai Comuni di Limone e Tremosine per il bresciano e da Malcesine e Lazise per il veronese: ma dalla sponda orientale fanno sapere che la scelta è solo temporanea, e non è difficile immaginare una futura approvazione. A grandi linee saranno questi gli importi giornalieri: due euro per gli hotel a cinque stelle, un euro per i quattro e i tre stelle, cinquanta centesimi per le case ferie e i bed&breakfast, e da 40 a 80 centesimi per i campeggi, a seconda della categoria e a discrezione dei Comuni.

Confermato anche il periodo temporale, da un minimo di quattro mesi (1 giugno-30 settembre) a un massimo di sei, da aprile a ottobre. Con esenzioni per i ragazzi under 15, per i portatori di handicap e i loro accompagnatori, per le categorie speciali come le forze di polizia o gli autisti di pullman. A Gardone Riviera una piccola variante, una percentuale che oscillerà tra lo 0,5 e l’1,25% del prezzo complessivo del pernottamento. “L’applicazione della nuova imposta mi pare proprio un onere irrisorio – ha commentato invece il sindaco di Torri del Benaco Giorgio Passionielli – Faremmo una figura ben peggiore se smettessimo di investire in promozione o servizi turistici”.

“Il concetto è passato con una risposta quasi unanime – aggiunge Luigi Alberti, presidente del Consiglio Comunale di Moniga del Garda – e un forte approfondimento dei sindaci che hanno aderito. Con il ricavato della tassa, tutta da utilizzare nel turismo, si potrà ragionare anche su progetti comuni che coinvolgano l’insieme del lago, razionalizzando risorse e superando campanilismi e strutture che spesso ritardano il processo della definizione di un unico sistema turistico del lago”.

Ora la parola spetta ai consigli comunali, che entro la fine dell’anno dovranno approvare regolamento e quindi applicazione.

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