Comunali: l'onda Renzi spinge il PD, ma le sorprese sono poche
La 'spartizione' del territorio segue la linea storica: il PD guadagna anche grazie all'effetto Renzi, la Lega tiene nelle sue roccaforti. Forza Italia a singhiozzo, in attesa dei ballottaggi. Il M5S mai decisivo
Non ci sono stati troppi ribaltoni nella lunga due giorni elettorale che solo in provincia di Brescia ha coinvolto ben 147 Comuni. Riflettori accesi su quattro ‘grosse’ municipalità, che andranno tutte al ballottaggio.
Montichiari, che si candida al ‘sorpasso’ su Desenzano come secondo paese della provincia, dove un po’ sorpresa il centrosinistra rimonta un divario che pareva insormontabile, e al momento guida la graduatoria con una manciata di voti (poco più di 200) sulla ‘corazzata’ di Elena Zanola, il sindaco uscente: forse ‘trascinato’ dal vento delle Europee, a Montichiari il PD diventa il primo partito anche alle amministrative, davanti perfino alla Lega il cui simbolo grida orgoglioso ‘Basta Euro’.
A Lumezzane sarà testa a testa annunciato, con i voti decisivi della lista di Silverio Vivenzi, terzo all’arrivo ma per un pugno di voti, un centinaio in meno del centrodestra di Lucio Facchinetti. Anche nella capitale della Valtrompia il PD vola in testa (anche se il primo partito è la civica ‘Continuità per Lumezzane’); in fondo alla classifica la delusione del Movimento 5 Stelle, quasi raggiunto da Forza Nuova.
Anche a Chiari il PD è primo partito, ma non prima lista al ballottaggio. Con il 44,7% infatti in testa ci va il centrodestra, Forza Italia Lega e NCD con una civica, per Giuseppe Gozzini; a 300 voti di distanza le tre liste che sostengono Massimo Vizzardi, ma i ‘democratici’ che da soli portano a casa quasi 2000 voti. Le altre due civiche fuori dagli accordi insieme arrivano a malapena al 13%.
A Ghedi il centrodestra dovrà vedersela con Walter Migliorati. Un’incognita annunciata, perché il PD (al terzo posto e dunque fuori dai giochi) avrà un bacino di voti decisivo: a conti fatti, quelli che potrebbero davvero costare caro a Lorenzo Borzi, il candidato sostenuto da Lega e Forza Italia, ma pure da una Ghedi Tricolore.
Notizie e curiosità, in lungo e in largo dalla provincia. Più di 900mila bresciani chiamati al voto, 13 sindaci eletti senza avversario. Record di affluenza nel piccolissimo Irma (in Valtrompia, 135 abitanti), record di preferenze per un solo candidato a Paisco Loveno, dove Dino Mascherpa si ‘becca’ il 96,6% dei consensi.
Un pugno di voti, che si contano sulle dita di una mano, a Gambara e Lograto; ricorsi in arrivo a Valvestino, dove i due agguerriti sfidanti sembra siano separati da un solo voto. Per il resto la ‘spartizione’ è completa: il PD che guadagna qualche piazza importante ma che soprattutto conferma le sue locali roccaforti: Sarezzo e Concesio in Valtrompia, Rezzato e Castenedolo, Castegnato e Leno. A Bedizzole la remuntada di Cottini, e il centrosinistra che si riprende il Comune cinque anni più tardi.
Conferme eccellenti a Padenghe, dove Patrizia Avanzini doppia la sua avversaria diretta (1400 voti contro 700), a Salò dove ritorna Gianpiero Cipani (anche dopo la polemica sui biglietti della lotteria), a Sirmione dove Alessandro Mattinzoli supera ancora il 50% delle preferenze, e dove il centrosinistra invece delude, con un amaro 11%.
La Lega vince dove doveva: Adro, Coccaglio, Dello, Capriolo e Verolanuova. Ma si riprende anche Vobarno, dopo quasi un decennio di centrosinistra.