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Acqua pubblica: al referendum vince il sì, ma l'affluenza è bassa

Per il 96,64% dei bresciani che si sono recati alle urne la gestione dell'acqua deve essere esclusivamente e integralmente pubblica. Ha votato solo il 22,31% degli aventi diritto

In pochi sono andati alle urne, ma chi lo ha fatto ha, nella stragrande maggioranza, votato affinché la gestione dell'acqua sia pubblica. Per 208mila bresciani, cioè il 96,64% dei votanti, nessun partner privato deve affiancare la società Acque Bresciane nella gestione unica del ciclo idrico.

Questa la sentenza uscita dalle urne del referendum provinciale consultivo sull'acqua. Un vittoria schiacciante del sì, che però rischia di avere poco peso politico. Come detto l'affluenza è stata piuttosto bassa: solo 216mila dei 970mila bresciani aventi diritto si sono recati alle urne. In termini percentuali solo il 22,31% della popolazione.

Due le eccezioni: molto sensibili al tema si sono rivelati i cittadini della Valcamonica, dove la partecipazione è stata altissima, così come a Limone sul Garda: il 48% degli abitanti si è recato alle urne.

L'acqua è bene comune, questa l'opinione della maggioranza dei bresciani, stando ai risultati del referendum. L'ultima parola sulla questione spetta però all'assemblea dei sindaci che, vista la bassa partecipazione dei cittadini, potrebbe anche non tenere in considerazione del risultato emerso dalle urne.

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