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Referendum 12 e 13 giugno 2011: tutte le informazioni

Referendum 12 e 13 giugno 2011: cosa bisogna sapere. Tutte le informazioni su dove, come e quando votare

Domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota per 4 referendum nazionali sui seguenti temi: privatizzazione dell'acqua, con due quesiti, uno sulla gestione e uno sulle tariffe, nucleare e legittimo impedimento. Il referendum è abrogativo, il che significa che è indetto per abrogare una legge esistente e rimuoverla dall'ordinamento. Di conseguenza votando "si" si sceglie di eliminare la norma in questione, votando "no" si sceglie di mantenerlo.

Perchè il referendum abrogativo sia valido è necessario che venga raggiunto il quorum del 50% + 1. Anche gli studenti fuorisede e, in generale, tutti coloro che non hanno la residenza a Brescia, possono votare se designati rappresentanti di lista in un partito o comitato se ne hanno fatto richiesta entro domenica 5 giugno.

I seggi per i referendum rimarranno aperti per due giorni: domenica 12 giugno 2011 dalle 8 alle 22, e lunedì 13 giugno dalle 7 alle 15. Per votare, è sufficiente presentarsi con un documento d'identità valido e la tessera elettorale. In caso di smarrimento di quest'ultima, è possibile richiederla all'ufficio elettorale del proprio Comune di residenza.

PRIMO QUESITO (SCHEDA ROSSA): PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Si deve votare "sì" se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati. Si deve votare "no" se si è a favore della legislazione attuale.

“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

SECONDO QUESITO (SCHEDA GIALLA): TARIFFE IDRICHE

Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma. Si deve votare "sì" se si è contro la norma che permettere il profitto (il guadagno d’impresa) nell’erogazione del bene acqua potabile. Si deve votare "no" se si è a favore della legislazione attuale che ammette tale guadagno.

“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
 
TERZO QUESTITO (SCHEDA GRIGIA): ENERGIA NUCLEARE


Dopo un tira e molla se ci sarebbe stato o no il referendum sul nucleare si vota con certezza anche su questo tema. Il quesito dopo le modfiche appare così formulato: Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare” ed il testo del quesito che ci troveremo alle urne sarà “Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del d.l. 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?”. Si votà Sì se si vuole evitare la produzione di energia nucleare in Italia, No se si è favorevoli.

QUARTO QUESITO (SCHEDA VERDE): LEGGITTIMO IMPEDIMENTO

A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum. Si deve votare "sì" se si è contrari al principio che presidente del consiglio o ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano. Si deve votate "no" se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo “scudo” nei confronti del sistema giudiziario.

“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”. “Volete voi che sia abrogato il decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
 

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