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"Brescia accolga i profughi ucraini: è un dovere umano e morale"

L'appello dell'ex vicesindaco Rolfi. In Ucraina è crisi umanitaria: centinaia di morti e migliaia di profughi in fuga dalla guerra

“Accogliere i profughi di guerra ucraini è un dovere umano, morale e civico. Di fronte alla tragedia che si sta consumando, Brescia può dimostrare ancora una volta di essere la capitale della solidarietà, del volontariato e del terzo settore": questo l'accorato appello che arriva dall’assessore regionale Fabio Rolfi, ex vicesindaco di Brescia.

"La nostra città, grazie a una straordinaria rete di associazioni e alla sua storia di solidarietà internazionale, ha le capacità per farsi promotrice di percorsi di accoglienza per offrire un futuro a donne e bambini che scappano dalla guerra", scrive ancora l'assessore. 

"Ognuno, a partire dalle istituzioni, deve fare la propria parte - conclude -. In questi casi anche non dare concretamente una mano diventa una colpa”. 

Intanto le armate del dittatore Putin continua ad avanzare: al momento, la maggior parte delle forze russe si trova a 30 chilometri dal centro di Kiev. Lo ha reso noto il ministero della Difesa britannico, avvertendo la Russia che le perdite "potrebbero essere pesanti e maggiore di quanto anticipato o riconosciuto dal Cremlino". Secondo le informazioni di intelligence in possesso di Londra, "la Russia non ha ancora il controllo dello spazio aereo dell'Ucraina, cosa che riduce l'efficienza dell'Aeronautica russa".

Il ministro della Sanità ucraino, Viktor Lyashko, ha annunciato oggi che 198 persone sono morte - tra loro tre bambini - dall'inizio dell'invasione. I feriti sono invece 1.115, inclusi 33 bambini.

"Catastrofe umanitaria". Sta tutto in queste due parole il senso di quello che sta accadendo in Ucraina. La popolazione è in terrorizzata. C'è chi scappa, o almeno ci prova, chi vuole restare ma sa che significa cercare rifugi antiaerei, convivere col rumore delle bombe, delle sirene.

I primi ucraini in fuga dalla guerra sono arrivati in Moldavia, poi Polonia e Romania; sono decine di migliaia. Il Governo moldavo ha schierato centri di accoglienza temporanea nei pressi delle località di Palanca e Ocnita. "I nostri confini sono aperti", scrive su Twitter, la presidente della Moldavia Maia Sandu.

L'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) prospetta lo scenario peggiore: la "catastrofe umanitaria" con un "un bilancio significativo in termini di vittime come un ulteriore danno a già fragili sistemi sanitari". "Come ha ripetutamente avvertito il segretario generale delle Nazioni unite, e come ha ripetuto l'Oms Europa, ogni ulteriore escalation potrebbe avere come conseguenza una catastrofe umanitaria in Europa con un significativo bilancio in termini di vittime come un ulteriore danno a già fragili sistemi sanitari", si legge in un comunicato dell'ufficio europeo dell'Oms.

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