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Politica Piazza della Loggia

In piazza sfila la dignità del lavoro: "Orgogliosi di essere così tanti, e tutti insieme"

In attesa dei dati ufficiali, si contano comunque migliaia di persone in corteo a Brescia per la Festa del Lavoro: il serpentone da Piazza Garibaldi, i tre comizi in Piazza Loggia, Piazza Rovetta e Piazza Mercato

Più o meno un migliaio di persone, forse un terzo o forse la metà di tutto il corteo poco importa: dal palco si citano Marx ed Engels e “la militanza politica a testa alta”, si parla di immigrazione e degli “operai che non votano”, non solo quelli che per scelta si astengono dalle urne – ben oltre il 50% nei quartieri popolari delle città italiane – ma anche “quelli che non hanno diritti politici, i tanti operai immigrati che lavorano con noi, portano i figli a scuola con noi eppure è come se non esistessero, una grande vergogna”. Il senso aggiornato dell’antifascismo: “Sono solo tre cose, e le ripeteremo sempre, accoglienza, accoglienza e accoglienza”.

Il richiamo al tema dei morti sul lavoro: “Il prezzo da pagare per lo sviluppo della società imperialista, in nome del profitto ci state ammazzando nelle fabbriche”. La politica parlamentare, dicono, “alle prese con il suo cretinismo: mentre Berlusconi e Salvini fanno i cialtroni e se la prendono con gli immigrati non si accorgono che le Regioni con il più alto tasso d’immigrazione sono quelle con la più alta produttività”.

E il gran finale, che ha sempre un qualcosa di romantico. “Proletari di tutti i Paesi, unitevi”: lo ripetono uno alla volta i ragazzi stranieri dei Circoli operai, lasciano gli striscioni e salgono sul palco, lo dicono nella loro lingua d’origine. E sono tanti: dalla Croazia al Senegal, dal Bangladesh al Burkina Faso, dall’Albania alla Tunisia, dal Brasile alla Costa d’Avorio.

Primo Maggio 2018 a Brescia

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