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Abuso d’ufficio per aiutare l’imprenditore: Prefetto sotto inchiesta

Il 12 marzo l'udienza preliminare per il Prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace, accusata di abuso d'ufficio: avrebbe aiutato l'amico e imprenditore Rino Maria Gambari a far cancellare una multa presa dal figlio, con tanto di patente ritirata

Una multa, un imprenditore, un medico e un Prefetto. Non sono le premesse per una barzelletta nostrana quanto gli ingredienti di una vicenda che coinvolge la Prefettura di Brescia, raccontata da Andrea Tornago su ilfattoquotidiano.it. Eccesso di velocità, in tangenziale: siamo nel 2012, il ragazzo poi multato ha soltanto 19 anni. Beccato mentre sfrecciava ai 150 all’ora, il doppio del limite consentito.

Multa inevitabile, e invece no. Un ricorso che funziona, e la sanzione – 500 euro e patente ritirata e sospesa – viene cancellata. E qui scattano le grane. Perché il Prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, sarebbe accusata di abuso d’ufficio, con udienza preliminare fissata in tempi brevi, il 12 marzo prossimo.

Il Prefetto – si legge ancora sul Fatto – sarebbe stato “istigatore e determinatore di un ricorso considerato dal pm manifestamente infondato e contenente dichiarazioni false”. Il babbo dello spericolato guidatore è Rino Maria Gambari, imprenditore di Lumezzane a capo della Gambari International e già consigliere delegato per A4 Holding, la società che gestiva l’autostrada Serenissima.

Sarebbe stato proprio il Prefetto a suggergli di presentare ricorso, ma con qualche accorgimento: specificando di un’urgenza dovuta a problemi di salute. Il tutto rivelato da un'intercettazione resa pubbilca dalla Procura di Verona. Uno “stato di necessità legato allo stato di salute di un’anziana parente”, confermato da un medico lumezzanese, ora anche lui tra gli imputati con l’accusa di falso ideologico. 

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