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Province: da 12 diventeranno 8, Brescia si salva. Il NO della Lega

Prosegue, tra resistenze e ricorsi, il lavoro dei Consigli per le Autonomie locali per accorpare le Province secondo quanto è previsto dalla spending review voluta dal Governo Monti. Nascerà una Lombardia con otto Province e Milano città metropolitana

Una Lombardia con otto province e Milano città metropolitana. E' la nuova mappa tracciata dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) presieduto da Guido Podestà, che ha approvato la proposta di riordino con i nuovi confini delle province lombarde dopo il decreto legge sulla spending review. Sul tavolo l'accorpamento di Como, Lecco e Varese e di Cremona e Lodi, con la richiesta di deroga per Monza-Brianza, Mantova e Sondrio.

Ma nella delibera, sulla base della quale Regione Lombardia dovrà elaborare le proposte da presentare al Governo entro ottobre, emergono tutti i dubbi "sulla legittimità costituzionale della normativa" e le perplessità bipartisan sulla riforma. "E' singolare leggere in un provvedimento di revisione dei conti pubblici disposizioni che non porteranno ad alcun risparmio - si legge nel documento - e sussiste il forte timore che il riordino possa tradursi in maggiori difficoltà per il cittadino e per le imprese". Nel testo è stata inserita anche una pregiudiziale che impegna la Regione Lombardia a ottenere, in sede di discussione con il Governo, lo status di ente di primo livello per le province, garantendo quindi l'elezione diretta dei presidenti.

"Il risultato ottenuto quest'oggi rispecchia anche le difficoltà legate a una legge imperfetta e trovare una sintesi migliore non era davvero semplice - ha piegato Podestà - Si prosegua anche a livello nazionale verso il riordino tenendo ben presente che i 'compiti a casa' devono essere svolti da tutte le regioni, e non solo quelle più virtuose". Così il Cal, si legge nella delibera approvata, chiede "in prima istanza che il territorio lombardo mantenga, a livello provinciale, l'attuale configurazione".

E, in subordine, propone il piano di riordino con i due accorpamenti, Milano città metropolitana e la richiesta di mantenere invariate le province di Monza-Brianza, Mantova e Sondrio nonostante non rispettino i parametri della dimensione e del numero di abitanti. Salvi i confini delle nostra provincia, assieme a quelli di Bergamo e Pavia.

E' netta la contrarietà al riordino da parte dei presidenti di provincia della Lega Nord, che hanno votato contro i punti cardine del documento. Il presidente della provincia di Varese Dario Galli e il sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana hanno presentato un emendamento che prevedeva una Lombardia a nove province, cancellando quelle di ultima costituzione (Lecco, Lodi e Monza-Brianza), definito "irricevibile perché non definisce il destino dei territori anche in relazione alla città metropolitana di Milano".

Al termine della discussione il punto con la proposta di riordino è stato approvato con 20 voti a favore, sei contrari e 9 astenuti. Unica modifica rispetto al testo iniziale la richiesta di deroga per Monza, che avrebbe dovuto confluire in una 'maxiprovincia' insieme a Varese, Como e Lecco. "Speriamo che il piano possa essere rivisto - ha spiegato Galli - e che la Regione ascolti le esigenze del territorio". Mentre per il presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori (Lega Nord) "il progetto del Governo è chiaro, vuole eliminare le autonomie locali e portare al centro il comando".
 

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