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Ambiente: insediato l'osservatorio per l'economia circolare e la transizione energetica

L'obiettivo del tavolo è analizzare le grandi sfide globali in cui è inserita la Lombardia in relazione al clima e al consumo di risorse

Si è insediato a Palazzo Lombardia l'Osservatorio per l'economia circolare e la transizione energetica, convocato dall'assessore regionale all'Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, cui hanno partecipato oltre 50 soggetti che saranno impegnati in un lavoro comune per trovare nuove linee di indirizzo. L'obiettivo del tavolo è analizzare le grandi sfide globali in cui è inserita la Regione Lombardia in relazione al clima e al consumo di risorse e formulare proposte per favorire la transizione e a nuovo modello di sviluppo, attraverso il coinvolgimento di tutte le rappresentanze economiche regionali, gli Enti locali, le università e le principali agenzie scientifiche specializzate. 

"Ho voluto convocare questo incontro, richiesto da Confidustria Lombardia e da altre associazioni di categoria, - ha commentato Cattaneo - per mettere a tema due sfide centrali, come l'economia circolare e la transizione energetica, che coinvolgono la nostra Regione, chiamata per prima ad affrontare un cambio di paradigma legato a nuovi sistemi di consumo e modelli di sviluppo". "Si tratta di questioni molto serie - ha proseguito -, che non coinvolgono solo il settore dell'ambiente, ma anche l'economia della Lombardia: coloro che saranno in grado di anticipare i tempi saranno coloro che avranno più spazio in futuro". 

Nel corso del confronto sono state illustrate le proiezioni dei principali modelli climatici, che porteranno nel Nord Italia, entro l'anno 2050, a un innalzamento di 1.5° delle temperature medie annuali e di 3.5° entro il 2100.

"Stiamo già vedendo le prime conseguenze del riscaldamento globale - ha aggiunto Cattaneo -, come dimostrano la grande frequenza di trombe d'aria e di fenomeni atmosferici imprevisti e acuti. Dobbiamo ora avere maggiore consapevolezza che occorre invertire la rotta, partendo sia dai comportamenti individuali, ma anche da politiche che tengano in maggiore considerazione i rischi connessi". "Ci vorrà tempo prima di vedere i primi effetti di questo cambiamento di prospettiva - ha precisato -, ma è una trasformazione necessaria". 

 La buona notizia, supportata dai dati scientifici, è che agire conviene anche in termini di crescita economica, posti di lavoro e uguaglianza sociale. Secondo un recente studio investire in campo ambientale può infatti generare 65 milioni di posti di lavoro, con un indotto economico diretto di 26 mila miliardi in più da oggi al 2030. "Questo nuovo modello di sviluppo - ha detto ancora il responsabile di ambiente e clima di Palazzo Lombardia - può essere applicato in vari settori dell'industria, dell'edilizia e dei servizi. Gli ambiti in cui abbiamo una maggiore capacità di agire a livello locale e regionale riguardano l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile e l'economia circolare".  "Questo porterebbe a una maggiore tutela ambientale in ambito di emissioni, di risparmio di risorse e di incremento della produttività" ha concluso Cattaneo. 

Con la prima riunione è stato istituito il Tavolo permanente, con la funzione di indirizzo e la condivisione delle strategie generali. L'obiettivo è dare un contributo concreto al Protocollo lombardo per l'ambiente, il territorio e il sistema di mobilità lombardo così come previsto dal Programma di sviluppo regionale. La Segreteria tecnica avrà il compito di fornire un supporto tecnico-scientifico per l'elaborazione delle strategie regionali e il coordinamento dei tavoli tematici (i primi individuati sono: scorie, inerti, fanghi, decarbonizzazione). Tra i soggetti coinvolti in questo impegno figurano gli Enti locali, le principali associazioni di categoria e gli operatori dell'ambito energetico e di sviluppo.

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