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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

La Lombardia approva la legge sulla ludopatia all'unanimità

E' l'ex vice sindaco di Brescia Fabio Rolfi il relatore della legge approvata martedì dal Consiglio regionale lombardo

La Lombardia ha approvato la legge regionale contro la ludopatia. Il Consiglio regionale ha votato all'unanimità il testo, sintesi di più di un progetto di legge sul tema, sul quale ha lavorato la commissione Attività produttive.

Gli obiettivi del provvedimento sono la prevenzione e il contrasto delle dipendenze da gioco d'azzardo e il trattamento di chi ne è affetto, con il sostegno ai familiari. Tra le norme previste, un sistema di agevolazioni e aggravi dell'aliquota Irap che premia gli esercenti che disinstallano le apparecchiature per il gioco e penalizza gli esercizi in cui sono installate le slot.

Entro sessanta giorni è prevista anche la creazione di un marchio regionale 'No slot' per chi rinuncia alle macchinette per il gioco d'azzardo nel proprio locale. Inoltre sarà istituito un numero verde per aiutare le persone che si trovano in questo genere di difficoltà.

La legge regionale, di cui è stato relatore Fabio Rolfi, prevede anche il divieto di collocare nuovi apparecchi entro un limite massimo di 500 metri da 'luoghi sensibili' (scuole, oratori, case di cura, impianti sportivi e altri) e che, oltre a beneficiare dello sgravio dello 0,92% della aliquota Irap (stessa percentuale che aggraverà l'aliquota di chi invece manterrà le apparecchiature), gli esercenti che rinunciano alle 'slot', così come chi non ne ha affatto, avranno un titolo di preferenza per la concessione di finanziamenti e benefici economici regionali. Multe da 5.000 a 15.000 euro per chi violerà il divieto di installazione entro 500 metri dai 'luoghi sensibili'.

"L'approvazione è un segnale importante perché il Consiglio della Lombardia è tra i primi a porre una prima regolamentazione a una vera e propria piaga sociale che mette in difficoltà molte famiglie lombarde", ha detto il presidente Raffaele Cattaneo. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha osservato che "da Roma finora non è arrivata nessuna legge ma soltanto un condono vergognoso nei confronti delle grandi società che gestiscono il lucroso affare delle slot-machines".

Posizione condivisa dal capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli: la Lombardia, ha detto, "s'è mossa più rapidamente rispetto al Parlamento romano". Per il consigliere del Pdl Carlo Malvezzi "si rendono protagoniste le amministrazioni comunali che sinora hanno subito" le decisioni. Per di più, ha ricordato il capogruppo di FdI, Riccardo De Corato, "la Lombardia è la regione con la maggior spesa in termini assoluti per il gioco".

Il capogruppo del Pd, Alessandro Alfieri, ha sottolineato che "in questa legislatura è stato possibile creare un terreno condiviso e si è arrivati, per il bene dei cittadini, alla costruzione di una legge condivisa". La quale, ha aggiunto Michele Busi (Patto Ambrosoli) è anche "un segnale forte anche nella lotta alla criminalità organizzata". I consiglieri M5S hanno comunque parlato di un "atteggiamento contraddittorio - ha detto Stefano Buffagni - delle forze politiche presenti in consiglio che a Roma governano difendendo le lobby del gioco d'azzardo".

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