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Lombardia: NO agli aiuti alle ex coppie di fatto

Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno abbandonato la discussione: la maggioranza si è rifiutata di accogliere una richiesta per allargare gli aiuti economici per i divorziati anche alle ex coppie di fatto

Rottura fra maggioranza e opposizione, al tavolo del Consiglio regionale della Lombardia che sta discutendo un progetto di legge Lega-Lista Maroni per sostenere i genitori separati che si trovano in difficoltà economica.

Pd e M5S hanno fatto sapere di aver abbandonato la discussione, martedì, in quanto la maggioranza di centrodestra non intende accogliere una modifica per allargare i benefici delle norme anche alle coppie di fatto.

"Per noi - ha detto il consigliere regionale Marco Carra (Pd) annunciando l'abbandono del tavolo - non è accettabile escludere dai benefici della legge i genitori non sposati, perchè i padri, le madri e soprattutto i figli non possono avere etichette".

Carra ha riferito che la proposta si rifà alla legge approvata in Veneto nel 2012. Per la consigliera del M5S Paola Macchi si è trattato di "uno spettacolo triste e anacronistico" da parte della maggioranza, sostenendo che per la "Lista Maroni è da tutelare la serenità e il diritto di informazioni scolastiche e sanitarie di entrambi i genitori, solo se questi hanno contratto matrimonio, quasi che chi non l'ha fatto non sia un genitore".

Lega e Lista Maroni, che hanno promosso il progetto di legge, hanno difeso la loro posizione. "Abbiamo preferito per il momento limitare l'erogazione di aiuti economici ai genitori separati legalmente", hanno confermato Massimiliano Romeo e Antonio Saggese, spiegando che i genitori separati legalmente hanno la "certezza di una sentenza di Tribunale", coi costi che ne conseguono, e che le risorse attualmente disponibili non basterebbero: "Non escludiamo che in futuro tali aiuti possano essere estei anche ai conviventi".

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