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Il sindacato di Polizia attacca la legge di Bilancio: "Somma risibile per le forze dell’ordine, ma aiuti alle società di calcio"

L’Usip attacca il governo, mentre il segretario provinciale Daniele Possemato scrive all’ dell'Onorevole Fabrizio Benzoni.

"Poche settimane fa, prima dell’approvazione della legge di bilancio 2023, avevamo già denunciato un certo agire incoerente della politica, pronta a promettere la luna in tempo di campagna elettorale e aliena da ogni ricordo, rispetto ai precedenti impegni promessi a gran voce, non appena arriva al potere governativo". Comincia così il comunicato stampa diffuso nelle scorse ore dall’unione sindacale italiana poliziotti per esprimere la delusione nei confronti della legge di Bilancio approvata dal governo Meloni.  

"Le forze politiche della maggioranza di Governo di questo Paese hanno da sempre caratterizzato la loro azione politica avendo come punto fermo la sicurezza, come bene necessario da cui discendono conseguenti riverberi positivi per lo sviluppo dell’intera collettività, ebbene con l’approvazione della legge di bilancio 2023 viene a galla quanto realmente questo Governo tiene alla sicurezza, ma direi anche quanto ha realmente a cuore le donne e gli uomini delle Forze di Polizia che garantiscono proprio quella Sicurezza”, dichiara il segretario generale nazionale dell’Usip Vittorio Costantini.

"Risorse risibili alle forze dell'ordine"

Nella nota viene denunciato "lo stanziamento di risorse per le forze dell’ordine, per il solo 2023, di una somma talmente risibile che non vale neanche la pena ricordare in quanto veramente macchiettistica e arlecchinesca" in risposta alle richieste, più volte inoltrate, dal sindacato  - e non solo  - al governo.

"Avevamo già segnalato alle istituzioni politiche la pochezza delle risorse stanziate nella manovra finanziaria rispetto al tema sicurezza – continua il Segretario Costantini – avevamo segnalato l’esigenza di dare seguito a quella specificità, peraltro prevista per legge a favore delle Forze di Polizia, rispetto alle risorse da stanziare per il rinnovo del contratto già scaduto, rispetto all’avvio della non più procrastinabile previdenza complementare, rispetto a mirati interventi per garantire efficienza e funzionalità, come ad esempio la semplificazione dei concorsi e lo scorrimento delle graduatorie di tutti i concorsi interni, per non parlare delle necessarie risorse per il pagamento degli straordinari in esubero e per maggiori mezzi e dotazioni tecnologiche".

"Superato ogni limite"

"Stavolta si è superato ogni limite perché se da un lato i servitori dello Stato ricevono questo trattamento, dall’altro, anche in questa legge di bilancio, si assiste ad un atteggiamento compiacente nei confronti di chi non ha certo bisogno degli aiutini di Stato per poter vivere, ci riferiamo nello specifico ad un emendamento, cosiddetta norma salva-calcio, che di fatto darà la possibilità alle già ricchissime società di calcio, di spalmare i debiti accumulati con il fisco negli anni, per un totale di circa 900 milioni. Arrivati a questo punto – conclude Costantini – ci aspettiamo, sempre con atteggiamento molto disincantato, che la politica tutta, in una sorta di presa di coscienza, si renda conto dell’enorme ingiustizia che viene fuori da questa legge finanziaria, di guisa che possa cercare di porvi rimedio per il bene delle donne e degli uomini delle Forze di Polizia e quindi per il bene della sicurezza dell’intera cittadinanza di questo Paese”. 

Le dichiarazioni del segretario provinciale

Il segretario provinciale Usip Daniele Possemato ha invece inviato una nota all’onorevole Fabrizio Benzoni sottolineando come "La Legge di Bilancio, con uno specifico emendamento ironicamente denominato ‘salvacalcio’, regala alle società di calcio della massima serie qualcosa come 900 milioni di euro, somme relative al pagamento dell'Irpef relativa al periodo gennaio/novembre 2022 precedentemente sospese ed oggi cancellate con un colpo di spugna".

Non solo: nella missiva Possemato ricorda come la mancata attuazione “dell’ articolo con il quale si sanciva che una quota non inferiore all'1 per cento e non superiore al 3 per cento degli introiti complessivi derivanti dalla vendita dei biglietti e dei titoli di accesso validamente emessi in occasione degli eventi sportivi è destinata a finanziare i costi sostenuti per il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occasione degli eventi medesimi e, in particolare, per la copertura dei costi delle ore di lavoro straordinario e dell'indennità di ordine pubblico delle Forze di polizia".

"Una norma che, se applicata - continua il segretario Usip di Brescia - potrebbe risollevare non poco il capitolato di spesa relativo all'Ordine e Sicurezza Pubblica ma, purtroppo, ad oggi non è stato emanato alcun provvedimento normativo per l'attuazione della stessa forse anche a causa della levata di scudi posta in essere dai club e dall'allora Presidente di Serie A Maurizio Beretta”. 

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