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Legambiente contro BreBeMi: “Un buco da 2.400 milioni di euro”

L'affondo di Legambiente quando manca poco all'inaugurazione della nuova autostrada BreBeMi: per gli ambientalisti costi triplicati, spreco di territorio, danni all'agricoltura. "Un'opera inutile"

Aiuto, ci sono 2400 milioni da recuperare. Comincia così il comunicato di Legambiente quando mancano meno di 24 ore all’inaugurazione della tanto attesa BreBeMi, l’autostrada nuova di zecca che aprirà al traffico (quasi) tutto il collegamento tra Milano e Brescia. E la più nota associazione ambientalista nostrana non risparmia un affondo pesantissimo.

“In realtà mancano ancora pezzi dell’opera – si legge in una lunga nota – in particolare il ‘dettaglio’ di come il traffico entrerà a Milano. I cantieri dello svincolo della Cassanese, necessario per evitare l’ingolfamento di Segrate, sono fermi da anni”. Per Legambiente questa è solo la punta dell’iceberg, di un lungo elenco di “mancanze progettuali”.

“Il collegamento da centro a centro, da Piazzale Loreto a Milano al piazzale della stazione di Brescia, si riduce solo di un paio di chilometri rispetto all’utilizzo della tradizionale A4”. Agli errori progettuali si aggiunge il problema dei costi: secondo il professor Renato Pugno, esperto di grandi infrastrutture, “i costi sono triplicati, e di ben 800 milioni di euro è il maggior costo legato a inflazione e tassi d’interesse”.

Sul tema anche Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia: “Lupi e Maroni dicono di non aver chiesto un euro allo Stato. Salvo che poco prima di aprire si è preso atto del fallimento della sostenibilità del progetto, ed è arrivata sul tavolo del CIPE una richiesta di quasi 500 milioni di defiscalizzazione, un contributo a fondo perduto di 80 milioni e il prolungamento della concessione a 30 anni, da 20 che erano”.

E sul ‘tavolo’ anche la questione tariffe, giudicate troppo elevate: 15 centesimi al chilometro per le automobili, fino a 20 centesimi per i mezzi pesanti di trasporto merci. Non finisce qui: dalla Coldiretti Bergamo la denuncia di “centinaia e centinaia di ettari di ‘tare’, terre agricole divenute improduttive perché inaccessibili, racchiuse tra le barriere infrastrutturali di TAV e BreBeMi”.

Con la laconica conclusione di Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia: “Con l’inaugurazione della BreBeMi non si chiude un cantiere, ma comincia una nuova fase del processo di cementificazione della Pianura Padana”.

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