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Il leghista Moretti contro Monica Rizzi: “Dobbiamo farla picchiare”

Un'intercettazione telefonica del leghista Enio Moretti, già arrestato per un giro di false fatturazioni da 20 milioni di euro. Al telefono con un imprenditore calabrese, su Monica Rizzi commenta: "Dobbiamo farla picchiare"

Enio Moretti e Monica Rizzi. Un tempo compagni di partito, nella Lega Nord, poi entrambi ai ferri corti. Fu lui uno dei primi a rendere pubbliche le accuse secondo cui l’ex assessore allo Sport di Regione Lombardia avrebbe avviato pratiche di dossieraggio interne al partito, per favorire l’ascesa (e l’elezione) di Renzo Bossi detto il Trota.

Accuse da cui la Rizzi è stata scagionata, quasi due anni fa. I guai per Moretti sono arrivati dopo: arrestato e condannato per un sistema di società cartiere e prestanome, per un giro di fatture falsi pari a 20 milioni di euro. Insieme ai lui anche il fratello Renato, e gli imprenditori calabresi Rocco e Vincenzo Natale.

“Monica Rizzi la dobbiamo far picchiare”. Avrebbe commentato proprio questo ad un imprenditore di origini calabre, e con qualche amico nel giro della ‘ndrangheta. Una telefonata intercettata e poi riportata in aula. E con cui le ‘condizioni’ giuridiche di Moretti si complicano ancora un po’.

Perché sul finire del suo mandato in Regione, Monica Rizzi aveva raccontato di essere stata minacciata di morte, nella sua casa del lago di Garda. Aveva sporto denuncia, poi con un nulla di fatto: ma le parole di Enio Moretti, intercettate al telefono,  potrebbero cambiare, ancora una volta, le carte in tavola.

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