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Eurodeputato Espulso: "Alla guida della Lega un comitato d'affari"

"In questa Lega non è consentito dissentire e pensarla diversamente, in perfetto stile fascista"

La Lega è "diretta da un comitato d'affari" e si comporta "in perfetto stile fascista". E' stato lanciando pesanti accuse che Claudio Morganti, europarlamentare toscano eletto nelle fila della Lega Nord, ha dato la notizia della sua espulsione dal Carroccio avvenuta due giorni fa ed appresa, secondo lo stesso parlamentare, "tramite alcuni militanti su Facebook".

"Non ho ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale - ha affermato - ma sono orgoglioso di essere stato espulso da questa Lega, diretta da un comitato di affari a cui non interessano più i valori fondanti della Lega Nord e di cui non ho voluto far parte". "In questa Lega - ha aggiunto Morganti - non è consentito dissentire e pensarla diversamente, in perfetto stile fascista".

L'eurodeputato era stato sospeso dal partito già da alcuni mesi e attualmente aderisce da indipendente al gruppo euroscettico Efd. Secondo Morganti, "se le motivazioni della mia espulsione sono quella di aver dissentito dallo slogan 'Prima il Nord', a cui ho sempre preferito 'Prima la Toscana', o quella di essermi detto contrario al trattenimento del 75% delle tasse che avrebbe privato la mia regione di ben 5 miliardi di euro l'anno, e soprattutto di essermi opposto a relegare la Toscana a colonia e serva del domino lombardo-veneto, lo rifarei altre 10, 100, 1000 volte".

A novembre scorso un altro eurodeputato, il piemontese Oreste Rossi, si era invece dimesso dalla Lega "perché deluso dalla politica di Maroni".

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