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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2013

Vendola in città, contro «la volgarità infinita dell'Italia berlusconiana»

Il leader Sel a Brescia per gli ultimi giorni di campagna elettorale: "La destra non gioca per vincere, ma per provare a rientrare garantendo l'ingovernabilità del Paese"

"Monti non intende essere mio alleato. Devo dire che non mi sono mai posto il problema, perché credo che bisogna prendere un treno. Quello del professor Monti va in una direzione, il mio va nella direzione opposta". Così Nichi Vendola, ieri in città a Brescia  per gli ultimi sgoccioli di campagna elettorale, nello stesso giorno di Renzi e Ambrosoli in tour a Ospitaletto.

"Credo - ha spiegato durante un'assemblea pubblica organizzata da Sel - che sia un po' stucchevole questa storia del rapporto con Monti e i centristi, perché è stata la riproposizione noiosa e ripetitiva in tutta la campagna elettorale di uno schema che non accetto. Quello di prevedere le alleanza a prescindere dai contenuti. Mi sono sforzato di discutere di contenuti, di mettere in campo un modello di cambiamento necessario per il Paese".

"Mi permetto di dire al professor Monti, tra un annuncio propagandistico e l'altro, - ha aggiunto - siccome oltre ad essere impegnato nella competizione elettorale é ancora il presidente del consiglio, se trova il tempo di occuparsi per esempio di chiudere la partita della cassa integrazione in deroga per il 2012. Parliamo di migliaia di persone che sono in attesa da mesi e mesi di ricevere un salario minimo. Se trova il tempo di occuparsi degli ammortizzatori sociali per il 2013 e già che c'é se trova il tempo per chiudere la penosa partita frutto della sciatteria tecnica dei tecnici che riguarda gli esodati. Se si occupasse anche di questo ci farebbe un gran piacere".

Vendola, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha poi dichiarato di aver apprezzato l'esibizione a Sanremo di Maurizio Crozza, che ha accostato all'opera di Brecht.

"Ho visto stanotte soltanto i 40 minuti di Crozza, per poter provare vergogna di fronte all'arroganza, alla violenza delle truppe berlusconiane - ha detto - che avevano organizzato quell'agguato, incapaci di cogliere la finezza culturale della presa in giro, sulle tracce dell'Opera da tre soldi di Brecht, che Crozza ha fatto di Berlusconi".

"Ma - ha proseguito- con altrettanta straordinaria corrosività Crozza ha preso in giro tutti gli altri protagonisti della vita pubblica. Fortunatamente, di fronte all'immagine di questa volgarità infinita dell'Italia berlusconiana, c'é stata un'Italia differente, migliore: non solo quella di Maurizio Crozza e di Fabio Fazio, ma quella del pubblico che fortunatamente ha isolato i provocatori e ha deciso che lo spettacolo non dovesse essere quello dell'indecenza. Sono 20 anni che va in scena lo spettacolo dell'indecenza berlusconiana, varrebbe la pena spegnere quella tv".

Per il leader di Sel, la rimonta del Pdl è solo una leggenda metropolitana: "C'é stato sicuramente da parte di tutti gli osservatori una sottovalutazione del peso della destra berlusconiana nella storia italiana. Ma noi - ha spiegato - l'avevamo detto per tempo: attenzione, il fatto che Berlusconi esca da palazzo Chigi non significa che il berlusconismo esca dalle viscere della società italiana. Sottovalutare la destra populista è un errore clamoroso".

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Nichi Vendola a Brescia - © Claudia Filisina

Anche perché, sottolinea, il Cavaliere non sta giocando la partita "della vittoria elettorale, ma quella del provare a rientrare garantendo l'ingovernabilità del Paese, cioé puntando ad azzoppare il centro sinistra, ad impedirgli la vittoria piena".

"Questo - conclude - è l'obiettivo che ha Monti, che ha Berlusconi, che hanno un po' tutti. Cioé pensare che se vince l'ingovernabilità torna la palude. Se torna la palude tornano tutti i vecchi fantasmi del passato, torna il 'caimano' soprattutto, in qualunque forma, purché possa mettere al riparo, usando la vita pubblica in maniera inappropriata, i propri interessi privati, come ha sempre fatto".

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