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Giacopini, la candidata sindaco a rischio denuncia per le contestazioni a Berlusconi

Ancora gli strascichi dell'11 maggio berlusconiano a Brescia: la candidata sindaco di Brescia Solidale e Libertaria a rischio denuncia per "non aver ubbidito all'ordine di abbandonare la piazza"

Nella vasta folla che è scesa in piazza lo scorso 11 maggio a contestare Silvio Berlusconi c’era anche un candidato sindaco che, come la stampa ha raccontato, corre il rischio concreto di una denuncia per non aver abbandonato la suddetta piazza alla prima richiesta delle forze dell’ordine. Il candidato sindaco si chiama Giovanna Giacopini, di Brescia Solidale e Libertaria, a cui però alcuna notifica è ancora arrivata, e che ha già dichiarato di aver appreso di tale denuncia solo ed esclusivamente a mezzo stampa.

“Ero in piazza, come molti altri cittadini – racconta – Ho cantato ‘Bella Ciao’, ho partecipato ai cori, mi sono concessa anche qualche fischio. Oltre a questo, nessun tipo di atteggiamento violento, anzi: se qualcuno si è preso un po’ di spintoni quella sono proprio io”. Fatto sta che la denuncia dovrebbe esserci, “l’ho letto sui giornali, locali e nazionali, sarei sotto accusa per non aver ubbidito agli ordini, non mi sono allontanata dalla piazza”.

“Ma che reato è? – si chiede ancora Giacopini – La piazza è un luogo pubblico, e il diritto a manifestare è un diritto costituzionale. Escludo che i giornalisti si siano inventati tutto, così come escludo che sia in atto un complotto nei miei confronti. Il mio ragionamento è un altro. Secondo me è uno squallido tentativo di una Questura alla ricerca di qualche responsabile: impensabile, per loro, che tutta quella gente si sia radunata in modo totalmente spontaneo, senza che dietro ci fosse alcuna organizzazione. Così come sono abbastanza sicura che questa denuncia, se c’è, verrà presto ritirata perché non ci sono gli estremi. Li sfido a trovare dei filmati che dimostrino il contrario: se di violenza si parla si può dire che io l’abbia subita, non che l’abbia provocata!”.

Un altro errore della Questura? “Secondo me hanno sbagliato sia loro che gli organizzatori. Prima di tutto non si aspettavano la piazza berlusconiana mezza vuota, ancora di più non si aspettavano una reazione di massa così spontanea. Questa è stata la cosa più bella, la spontaneità che ha coinvolto cittadini comuni, persone normali”. Dai negozi alla piazza spesso il passo è breve, tanto più quando in piazza c’è Silvio Berlusconi.

E del nuovo DDL che i contestatori vorrebbe denunciarli tutti? “Il PDL è alla costante ricerca di nuovi strumenti per impedire alla gente di manifestare liberamente. E questa volta, forse, ha trovato il sostegno di qualche ‘amico di sinistra’ nel nuovo Governo delle larghe intese”.

Il Cav in città: irriducibili e contestazioni © Bresciatoday.it

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