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Corsini - Di Mezza. Volano accuse sul buco di bilancio

Il politico del Pd si è detto a favore di una commissione d'inchiesta per accertare le colpe delle mala gestione delle finanze comunali. Di Mezza accusa invece l'operato della precedente giunta Corsini

 

Volano accuse tra l’ex-sindaco Corsini e l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza sul tema del buco di bilancio causato dalla costruzione della metro.
 
Il politico del Pd si è detto a favore di una commissione d’inchiesta per accertare le colpe delle mala gestione delle finanze comunali: “Guardo con favore a qualunque iniziativa che possa portare trasparenza in questa vicenda. Mi viene una considerazione istintiva, come mai ci hanno messo tre anni e mezzo per accorgersi che qualcosa non andava? Questa non è che la conferma che  si tratta di una giunta di incompetenti, improvvisatori e incapaci. L’impressione è che si voglia sollevare un polverone per nascondere l’inaffidabilità di un’amministrazione che nasconde i dati e nel giro di pochi giorni cambia le cifre. Non mi pare abbiano le idee chiare. Leggo che un tale Gallizioli dice di me che sarò anche un buon filosofo, ma sono un pessimo matematico. Bene, di certo Gallizioli non è un filosofo, ma visto il balletto di cifre è anche lui un pessimo matematico”.
 
“Credo che come avviene sempre in questi casi, la commissione debba essere presieduta da un membro dell’opposizione. - aggiunge l’ex-sindaco - Auspico comunque che si faccia e che si indaghi su tutto, riserve comprese.  Si tirino fuori i documenti , il contratto che l’amministrazione si appresta a sottoscrivere con l’Ati e l’accordo per la vendita delle azioni della Serenissima ad una delle aziende che stanno realizzando la metropolitana.  Il Quintino Sella della Loggia, ovvero l’assessore Di Mezza, oggi dice che le riserve erano state tenute nascoste. Non so se piangere o ridere. Il padre dell’assessore Di Mezza era nel cda di Brescia Mobilità. Inoltre la presidente Castelletti in più occasioni ha riunito i capigruppo per fornire loro i dati e i documenti; riunioni durante le quali i vertici di Brescia Mobilità Moreni e Fermi davano tutti i risconti ma alle quali il Paroli non partecipava mai".
 
La risposta L’assessore al Bilancio Di Mezza non si è fatta attendere: “La tattica di Corsini ormai è chiara a tutti: è un cane che abbaia, ma non morde. – ha dichiarato l’assessore al Bilancio e al Patrimonio del Comune di Brescia, Fausto Di Mezza – Da circa un anno l'ex sindaco di Brescia cerca di intimidirmi attraverso minacce di querele e richieste di risarcimento danni. Querele e denunce che puntualmente non si concretizzano. Mi auguro che questa volta alle parole seguano i fatti. La mia non è spavalderia o incoscienza, ma semplicemente la tranquillità che hanno coloro che sanno di essere nel giusto. Non esiste nessun giudice che possa condannarmi, semplicemente perchè dico la verità. Le critiche che muovo alla precedente Amministrazione, e quindi anche all'ex sindaco Corsini, non riguardano né la sfera personale né  tanto meno la moralità dei precedenti amministratori. Le mie sono critiche e accuse politiche che i bresciani hanno capito bene: ormai il re è nudo”.
 
“Sostenere oggi – conclude l’assessore – che la questione Metrobus fu gestita dalla giunta Corsini con insostenibile e insopportabile leggerezza e che questo provocherà nel bilancio comunale una voragine difficilmente sanabile non è certamente diffamatorio, ma semplicemente riportare la verità. Purtroppo per Brescia a essere condannato non sarà l'assessore Di Mezza, ma saranno Corsini e il suo piano finanziario: non verranno giudicati da un tribunale, ma saranno sicuramente condannati dalla storia”.
 
 
 

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