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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Cimbergo

Terremoto in municipio: arrestati sindaco, consigliere comunale e dirigente

Trema il municipio di Cimbergo: arrestati il sindaco Polonioli, la responsabile dell'Ufficio tecnico, un consigliere comunale, due imprenditori

La notizia è di poco fa: lunedì mattina, al termine di un'articolata attività investigativa, i militari della Compagnia di Breno, in collaborazione con i Carabinieri Forestali, hanno eseguito cinque provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari e dieci obblighi di presentazione all'autorità giudiziaria. L'ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Brescia su richiesta della Procura, per i reati di libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, nell'ambito della celebre inchiesta sugli appalti pilotati in Valcamonica.

Arresti eccellenti

In manette, come detto, ci sono finite cinque persone: tra di loro il sindaco del Comune di Cimbergo Gianbettino Polonioli, un consigliere comunale la cui identità non è stata ancora resa nota, la responsabile dell'Ufficio tecnico comunale e due imprenditori locali. Ci sono poi altri dieci indagati, tutti attivi nel settore dell'edilizia, ritenuti responsabili – si legge in una nota dei Carabinieri – “di aver falsato o simulato la loro partecipazione alle gare”.

Le indagini

Le indagini condotte dai Carabinieri e dirette in ogni fase dall’Autorità Giudiziaria, avrebbero rilevato gravi irregolarità nella gestione delle gare di appalto e dell’assegnazione dei lavori di tre distinte opere pubbliche, nonché evidenziato manipolazioni ad hoc delle operazioni legate alla gestione delle offerte per l’attuazione dei cantieri, al fine di favorire ditte amiche e compiacenti.

Dei tre appalti pubblici incriminati, uno è inerente la riqualificazione energetica dell’edificio comunale e due relativi alla messa in sicurezza – connessa al disastro idrogeologico - del torrente Varecola Figna, per un importo complessivo di circa un milione e mezzo di Euro.

Bandi e appalti anomali

Sotto la lente degli inquirenti e della magistratura bresciana sono finite le aggiudicazioni dei lavori con ribassi irrisori, l’anomala e immediata saturazione dei posti dopo la pubblicazione dei bandi, senza di fatto dare la possibilità ad altre aziende di avanzare la loro candidatura alla procedura di appalto, oltre alla presentazione da parte delle ditte ritenute compiacenti di offerte inadeguate o irregolari, con il  fine di farsi escludere dall’iter a vantaggio dell’imprenditore cui erano stati riservati i lavori. 

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