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Politica Contrada del Carmine

Bruciano la "vecia" al Carmine, i volontari convocati in Questura

Una decina di volontari del Gruppo De Noalter sono stati convocati in Questura a pochi giorni dal rogo della “vecia” che ricorda il vicepremier Salvini

Una foto di gruppo, uno striscione che sventola orgoglioso alle spalle dei presenti: è il Gruppo De Noalter del Carmine che risponde alle polemiche degli ultimi giorni, a margine della “vecia” bruciata giovedì scorso, un fantoccio con il volto che ricordava il vicepremier Matteo Salvini.

“Forse non ci siamo capiti – scrivono i Noalter su Facebook – Volevate i nomi e noi vi mostriamo i volti. Questo è l'eversivo Gruppo De Noalter: alcuni non ci sono in questa foto, ma tutti e dico tutti lavoriamo volontariamente e gratuitamente per un ideale ben preciso che forse a molti è sconosciuto. E' un agire di solidarietà, altruismo, inclusione e accoglienza, ogni giorno: perché noi ci crediamo fermamente, e il Carmine anche”.

L'incontro in Questura

Solo poche ore fa una decina di volontari sono stati convocati in Questura. La delegazione ricevuta a San Polo ha spiegato le ragioni del gesto, riconducibili – come già detto in precedenza – al valore simbolico di “voler bruciare il razzismo”, nel segno di una tradizione storica (bruciare la vecchia, appunto) di cui ancora si ribadisce il valore di allegoria.

In estrema sintesi: non ci fermiamo, ci assumiamo le nostre responsabilità, siamo già al lavoro per la nostra prossima festa. La vicenda aveva scatenato un acceso dibattito, prima sui social e poi anche tra le alte sfere (anche nazionali) della politica. Toni smorzati anche dallo stesso Salvini, con un post su Facebook: “Sorrido e vado avanti con il mio lavoro, con orgoglio e senza paura”.

Il rogo della 'vecia' al Carmine: il fantoccio sembra Salvini

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