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Carenza di medici, la Regione aumenta le borse di studio per Medicina

Lo ha fatto sapere Giulio Gallera, assessore al welfare di regione Lombardia

Un numero maggiore di borse di studio finanziate a livello regionale, l'impiego autonomo degli specializzandi negli ospedali, una rafforzata sinergia con il settore accademico a beneficio della qualità del sistema socio sanitario lombardo. Sono questi i temi principali affrontati durante l'incontro fra l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera e i rettori delle Università lombarde che ospitano facoltà di Medicina.

"Abbiamo deciso di incrementare il numero delle borse di studio (attualmente sono 55) finanziate direttamente dalla Regione per gli studenti di Medicina - ha spiegato l'assessore - che si aggiungono alla quota lombarda del contingente nazionale, al fine di potenziare l'offerta formativa a fronte di esigenze diverse e sfide innovative che stanno caratterizzando il welfare regionale. La stretta collaborazione con il mondo universitario è un elemento determinante per rafforzare l'eccellenza della nostra sanità".
Il provvedimento sulla definizione delle borse di studio sarà elaborato nei prossimi giorni e, attraverso le indicazioni fornite dal Comitato di indirizzo (composto dai presidi o capi dipartimento delle facoltà di Medicina e dai rappresentanti della Direzione generale Welfare della Regione), si procederà al relativo riparto per ateneo e per specialità.

L'assessore ha inoltre confermato che "entro il mese di luglio verranno definite le linee guida per l'impiego degli specializzandi nelle strutture sanitarie regionali". "Arriviamo così a garantire piena attuazione alla nostra Legge - ha spiegato - che prevede una maggiore valorizzazione e una concreta autonomia nell'utilizzo di queste figure professionali, le cui funzioni sono state finora molto imbrigliate. Questo provvedimento sarà molto utile per le varie strutture sanitarie anche a fronte di una acclarata carenza di personale".
La Legge 33/2017 sugli specializzandi era stata impugnata dal Governo subito dopo la sua approvazione ma, a fronte di un ricorso regionale, la Corte Costituzionale aveva riconosciuto la piena legittimità delle norme lombarde.

E' stato affrontato anche il tema delle convenzioni fra i vari atenei e gli ospedali del sistema regionale. "Queste forme di collaborazione - ha concluso l'assessore - andranno a declinare in modo operativo e ben definito una rete virtuosa fra Regione e Università a favore della crescita complessiva del sistema. Il Tavolo di confronto con i Rettori sarà convocato in modo costante per affrontare e dirimere le questioni più delicate e valutare insieme gli obiettivi strategici".
 

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