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Anche il sindaco all'attacco della prefettura: "Troppi profughi in città"

Polemiche roventi tra il sindaco di Brescia Emilio Del Bono e la Prefettura: ad accendere la scintilla l'arrivo di oltre 40 profughi in uno stabile di Via Bocchi. Per il primo cittadino lì non ci possono stare

“Nessuno si è lamentato, non è successo nulla, l'atmosfera è tranquilla – precisa Del Bono – ma si tratta comunque di obbedire alle leggi, come fanno tutti”. Nello stabile infatti sarebbero stati buttati giù un po' di muri, così da farne una struttura “adatta” all'accoglienza.

E sembra poi che in quello stabile gli spazi già non bastano. “Quella casa è una casa, non può essere un albergo”, ha tuonato ancora Del Bono. I primi sopralluoghi avrebbero confermato una situazione di sovraffollamento, con tutti i problemi del caso.

L'affondo di Del Bono è anche verso la Lega. Negli ultimi tempi, dalla Regione, Simona Bordonali e Fabio Rolfi avevano attaccato sulla gestione dell'accoglienza in città. “Sono solo dei finti rivoluzionari da tastiera. Scrivono solo comunicati, e si dimenticano di essere in Regione, e che quindi dovrebbero occuparsi proprio di questa emergenza”.

La ricetta, anche cittadina, dovrebbe essere quella di un'accoglienza diffusa. La Prefettura intanto continua il lavoro di “smistamento”, anche per ridurre il peso della quota di Brescia città. Ma qualcosa, nel rapporto politico, a questo punto si sarebbe “rotto”.

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