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Arpa all’attacco: inceneritore fuorilegge 26 volte in due anni

Le rilevazioni dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente: l'inceneritore di Brescia è stato fuorilegge (nelle emissioni) per 26 volte in due anni. Polemica in consiglio regionale sulle sanzioni rinviate

L’inceneritore di Brescia di nuovo sul tavolo del Ministero. Mentre l’Arpa, nel rilevare diverse ‘fumate’ sospette, pare abbia chiesto sanzioni per A2A. Lo racconta Pietro Gorlani sul Corsera: un doppio ‘blackout’ in due anni, nell’estate del 2012 e nella primavera dello scorso anno, e un impianto tenuto ben d’occhio dai tecnici dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente.

In poco più di 24 mesi si sarebbero registrate altre 26 “emissioni anomale” di monossido di carbonio e di carbonio organico totale (TOC), e che avrebbero superato il limite di legge di 100 milligrammi per metro cubo. Il ‘record’ si è registrato sul finire della scorsa estate, quando il ‘tasso’ di monossido ha raggiunto quota 306 mg/mc, ben tre volte sopra il limite.

Rilevazioni fuori norma e che sono finite anche in Regione Lombardia. L’assessorato all’ambiente ha proceduto ad inviare le notifiche di Arpa a Roma: “Nel caso in cui il Ministero avvallasse l’interpretazione restrittiva di Arpa, si procederà alla comunicazione della notizia di reato alle competenti autorità giudiziarie”.

Un reato al momento dunque solo presunto. Per i consiglieri del Movimento 5 Stelle, i primi a sollevare la polemica, le risposte dell’assessore lombardo all’ambiente Claudia Terzi sarebbero addirittura “surreali”. “Invece che valorizzare il lavoro dell’ente del sistema regionale (Arpa, ndr), si preferisce chiedere al ministero di chiarire la questione, sperando magari che dia ragione ad Aprica, il gestore dell’impianto. La Regione fra gli interessi dei cittadini e delle società per azioni sceglie sempre la seconda”.

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