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Festa della Lega, Formigoni: «Macroregione, occasione storica»

"Cambiamo la Costituzione o la facciamo restare invariata? Ragioniamo insieme su quale progetto è migliore e più fattibile: si possono fare passi importanti", ha dichiarato il governatore lombardo alla festa provinciale della Lega

Abbiamo davanti un'occasione storica. Lavoriamo insieme, se siamo uniti difficilmente ci fermeremo. Ma per realizzare la macroregione sono disponibili diversi metodi: confrontiamoci, stasera è la prima vera occasione per farlo.

Lo ha detto il presidente di regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto alla Festa provinciale della Lega Nord di Brescia. Tema del dibattito, assieme a Cota e Zaia, la macroregione del Nord.

"Cambiamo la Costituzione o la facciamo restare invariata? Ragioniamo insieme su quale progetto è migliore e più fattibile. Stante la Carta, manovrando gli articoli 116, 117 e 132 si possono fare passi importanti - ha dichiarato dal palco Formigoni - ma cambiarla non è una bestemmia. Basta sapere che il cammino sarà più lungo. Ragioniamoci insieme".

"Possiamo perdere questa occasione storica perché litighiamo tra di noi? - ha aggiunto il governatore lombardo - .Se falliamo questa volta la gente ci caccerà con i forconi".

"Devo fare i complimenti al presidente Formigoni perché parla da criptoleghista", ha commentato sul palco il governatore veneto Luca Zaia.

"Penso che potremo fare grandi cose insieme. Cose che potrebbero essere ancora più grandi - ha aggiunto - se finalmente si decidesse a fare il Pdl del Nord. Se lui decide, noi ci siamo".

Per Roberto Cota, invece, il Nord ha bisogno di una federazione, non di una fusione: "Dobbiamo valorizzare l'identità dei popoli. Nel blocco dell'euroregione del Nord ciascun territorio mantenga la propria identità. Euroregione, perché non siamo più disposti ad avere Roma come punto di riferimento, guardiamo direttamente all'Europa".

"Il secondo problema da affrontare - ha detto Cota - è quello del sistema fiscale che opprime le aziende. Dobbiamo cambiare completamente il meccanismo fiscale. Non siamo più in grado di mantenere Roma e il Sud. Il 75% delle risorse dei tributi deve rimanere sul territorio". "O agiamo - ha aggiunto - o resteremo travolti dalla situazione".
 

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