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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Putin e il suo feroce azzardo: sa che nessuno risponderà militarmente

L'analisi su una guerra pensata nei minimi dettagli

Decenni di guerra fredda hanno abituato il mondo all'idea che le superpotenze, tra loro, non si fanno la guerra. Non è andata esattamente così: semplicemente gli scenari di guerra erano lontani alla vista (etnocentrica) degli europei e dei nord-americani. Corea, Vietnam, Afghanistan e chi più ne ha più ne metta: la guerra vera, combattuta, dilaniante e assassina, da qualche parte del mondo c'è sempre stata. Non c'era però la possibilità che diventasse "mondiale".

L'equilibrio tra Usa e Urss si fondava sulla "distruzione mutua assicurata". Se io lancio il primo colpo nucleare, tu hai il tempo necessario per lanciare il secondo, quello di risposta, e finiamo distrutti entrambi. Quindi non conviene iniziare. Una simile deterrenza funzionava non solo limitatamente all'atomica ma in generale per evitare conflitti diretti tra Usa e Urss, perché si poneva il rischio di escalation fino ad arrivare all'atomica, e nessuno pensava che ne valesse la pena.

La guerra in Ucraina ha mostrato un utilizzo del tutto nuovo, da parte di Vladimir Putin, di questo principio. Putin è consapevole di non compiere, attaccando l'Ucraina, un'azione paragonabile alle guerre che la Russia ha condotto dal 1991 in Georgia, Moldova, Cecenia, Tagikistan, ancora Cecenia e Georgia. Putin ha sferrato un attacco ad un paese europeo, e non nel senso dell'Unione. Si pensi solo che, in Italia, vivono 250mila ucraini. Lavorano con noi, studiano con noi, fanno parte integrante della nostra società, come di quelle di altri paesi europei.

Ma Putin si è sentito libero di attaccare, contando sul fatto che nessuno avrebbe risposto per evitare di cadere, appunto, nella distruzione reciproca. Tuttavia, per non 'rischiare', ha minacciato tutti di conseguenze "mai viste prima" se qualcuno avesse provato a rispondere. Tutti si sono guardati dal rispondere militarmente. Del resto, l'Ucraina non fa parte della Nato (a proposito: non avrebbe potuto farne parte perché nella Nato, anche volendo, non possono entrare paesi destabilizzati all'interno, e l'Ucraina la è). Per molti osservatori, la comunità internazionale è come se si stesse guardando dal rispondere anche in altro modo, ma questo è un altro tema.

In altre parole, se durante la guerra fredda il principio di deterrenza e di distruzione reciproca è servito ad evitare che s'avviassero scontri diretti tra Usa e Urss, ora Putin utilizza lo stesso principio per attaccare per primo. Anche questo è un fatto nuovo. Storicamente rilevante. Ed è un serio problema.

La diretta del conflitto

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