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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Albertini avverte Formigoni: "Non mi inquieti o parlo"

L'ex sindaco sul Celeste: "Posso fare dichiarazioni che lo metterebbero a terra e lui sa di cosa sto parlando"

I guanti da pugile Gabriele Albertini li vorrebbe lasciare appesi al chiodo. E prima di vedersi costretto ad indossarli contro il suo ex e quasi alleato Roberto Formigoni, gli lancia un "avvertimento": "Non mi inquieti troppo perché posso fare dichiarazioni che lo metterebbero a terra e lui sa di cosa sto parlando".

A Milano è partita così la raccolta delle firme della lista 'Movimento Lombardia Civica' guidata dall'ex primo cittadino in corsa per il Pirellone e candidato al Parlamento assieme a Mario Monti.

Un inizio che potrebbe portare a una campagna elettorale incandescente e che ha già sollevato reazioni all'interno del mondo politico. Dopo il 'divorzio' deciso dal Celeste che ad Albertini ha preferito Lega e Pdl, esplode la polemica fra i due. Con Albertini che, nei giorni scorsi, ha dato al governatore del "politico di professione" e con Formigoni che ha tacciato Albertini di essere a 'caccia' di poltrone.

Ed è proprio a causa di quest'accusa che arriva l' "avvertimento" che, come preciserà poi l'ex primo cittadino cercando di buttare acqua sul fuoco, riguarda argomenti politici "e non penali". "I colloqui che hanno riguardato alcuni argomenti molto vicini a lui - aggiunge Albertini - sono avvenuti nel mio ufficio e sappiamo di cosa sto parlando".

E ancora. A proposito di 'caccia' alle poltrone "non credo Formigoni abbia argomenti apprezzabili da rappresentare. Per il resto non ho altri motivi di conflitto con lui. Ha fatto la scelta sbagliata di abbandonare il campo e di 'rientrare' per ragioni di potere e non di obiettivi, valori e proiezione futura. E' un politico di professione, non so perché si è offeso quando ho detto la verità".

Le parole di Albertini scatenano una pioggia di reazioni con tanto di invito, da parte del centrosinistra, al capolista per il Senato per la Lista Monti a "non tacere", mentre lo staff di Formigoni fa sapere solo che "il presidente non intende in alcun modo alimentare polemiche". Non ha di questi timori Matteo Salvini che definisce quello di Albertini "un linguaggio che si usa altrove, con la coppola, per minacciare qualcuno".

Ed esplicito in questo senso è Paolo Ferrero, segretario di Prc: "Le destre di questo Paese sembrano uscite da 'Il Padrino'. Dica tutto quello che sa".

Umberto Ambrosoli, candidato governatore in Lombardia per il centrosinistra, parla di dichiarazioni 'inquietanti'. "O è un bluff - commenta - o c'é qualcosa di rilevante che riguarda Formigoni di cui solo Albertini è al corrente". "Certo è - aggiunge - che il centrodestra sta dando il solito indecoroso spettacolo: si azzannano intorno al potere, pronti a tutto pur di non perderlo".

Per il Pd si tratta di accuse che fanno pensare alla Lombardia "come alla Chicago degli anni '20''. Sulla stessa linea Chiara Cremonesi, capogruppo lombardo di Sel: "Albertini non si renda complice: se sa qualcosa su Formigoni e Maroni lo dica, o meglio, nel caso, vada alla magistratura".

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