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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Dalla regione 102 milioni per formare e offrire opportunità ai disoccupati

4 fasce di aiuto personalizzate con proposta. Regione Lombardia tra il 2016 e il 2018 120.000 persone hanno trovato un impiego

Con uno stanziamento di 102 milioni di euro, la Giunta regionale ha deliberato l'avvio della terza fase della Dote Unica Lavoro (DUL), la misura regionale che accompagna le persone nella ricerca attiva di un lavoro, con servizi personalizzati e proporzionati sulla base dei singoli fabbisogni formativi e professionali.

Erogata da operatori accreditati regionali sia pubblici che privati, che vengono scelti liberamente dai destinatari, la Dote si conferma strumento universale di sostegno alle persone. Possono beneficiarne i disoccupati, sia percettori sia non percettori di indennità di disoccupazione, e tutti i lavoratori coinvolti in cassa integrazione che necessitano di reinserimento o
riqualificazione.

"In continuità con la precedente fase - ha spiegato l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli - la nuova
Dote Unica Lavoro rafforza la sua complementarietà con le misure nazionali, così da garantire una più efficace distribuzione
degli interventi e delle risorse pubbliche con cui vengono finanziati". 

"Infatti, per evitare duplicazioni e garantire assistenza alla più ampia platea di beneficiari - ha proseguito - l'accesso alla politica regionale viene modulato sulla base delle analoghe misure attivate a livello nazionale: va in dissolvenza rispetto a misure che coprono determinate platee, come nel caso della Garanzia Giovani, e va in integrazione nel caso di misure che si rivolgono a determinati target, come nel caso dell'Assegno di ricollocazione circoscritto ai percettori di NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) da oltre 4 mesi".

È stata anche confermata la consolidata modalità dei panieri personalizzati di servizi, a seconda di quanto le persone siano distanti dal mercato del lavoro. Il valore del paniere dei servizi viene determinato tramite un rinnovato modello di profilazione ('profiling') che tiene conto del genere, dell'età e della carriera lavorativa del singolo disoccupato. 

Le fasce di aiuto del nuovo sistema di profilazione sono 4 e prevedono un intervento concentrato sulle persone con maggiore bisogno di accompagnamento. Ciascun disoccupato avrà la possibilità di fruire di panieri diversificati di servizi di orientamento, formazione e Inserimento lavorativo, definiti in base all'effettivo fabbisogno: il valore della dote varia in relazione alla difficoltà della persona, fino a un massimo di 4.500 euro per la fascia di maggiore intensità di aiuto.

L'approvazione degli indirizzi operativi per la terza fase della Dote Unica Lavoro conclude un ciclo di programmazione delle
risorse comunitarie che ha visto la Lombardia raggiungere risultati importanti sul fronte delle politiche attive per il lavoro. 

Nella prima fase di attuazione della misura (2013-2015), con un investimento di 62 milioni di euro, su 82.217 persone prese in carico, 57.275 sono state avviate al lavoro, corrispondente all'81% dei 70.767 disoccupati che hanno scelto percorsi di inserimento lavorativo.  Nella seconda fase (2016-2018), sono stati stanziati ben 180,7 milioni di euro per un totale di 169.313 beneficiari. I risultati occupazionali sono migliorati: il 95% delle 126.328 persone che hanno attivato percorsi di inserimento lavorativo è stato collocato nel mercato del lavoro. In questa stessa seconda edizione, la Dote Unica Lavoro ha previsto anche una specifica declinazione per le persone in condizioni di svantaggio economico, che hanno avuto accesso a percorsi intensivi di inserimento lavorativo uniti all'erogazione di un'indennità di partecipazione (Progetto di inserimento lavorativo, PIL) al termine dei quali 5.702 soggetti sono stati avviati al lavoro.

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