Gelicidio e tracollo termico quando nevica: la spiegazione dei fenomeni
Piccolo vademecum nevoso, per appassionati e non: mentre la neve resiste solo in alcune zone della provincia, un approfondimento sui fenomeni di cui abbiamo sentito parlare in queste ore
Il peggio sembra essere passato, almeno in gran parte della provincia, dopo che le prime previsioni erano state ben più catastrofiche. Sembra sia tornata la pioggia, o comunque pioggia mista neve, anche se alcune zone per il momento “resistono”. Resta da vedere cosa succederà nel corso della giornata, quando il fronte artico tornerà a farsi vivo dopo essere stato rallentato (e deviato) da aria più calda.
Ma in queste ore di previsioni meteo e fibrillazione per la neve caduta – soprattutto stanotte – ci siamo sicuramente imbattuti in alcune parole o definizioni non certo di uso comune per chi abita in pianura o vista lago.
Dal gelicidio al tracollo termico, ecco di cosa si tratta
A partire dal tracollo termico: si tratta di un fenomeno per cui, proprio a causa di un fronte di aria fredda le temperature scendono molto rapidamente, anche di una decina di gradi in poche ore. Poi, il gelicidio: atteso in queste ore in alcune zone del Nord, è invece il fenomeno per cui la precipitazione continua ad essere liquida anche se la temperatura superficiale è inferiore allo zero, provocando così l’immediata solidificazione con la formazione di un sottile strato di ghiaccio, molto scivoloso e per questo pericoloso.
Sul tema delle precipitazioni: i temporali nevosi, come per i temporali estivi, sono conseguenza di contrasti termici tra gli strati superiori e inferiori della perturbazione. Le bufere di neve, invece, sono tempeste o temporali nevosi a cui si aggiunge anche la furia del vento.