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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Centri commerciali aperti, ma niente funerali: cosa si può fare fino all'8 marzo

Tutte le disposizioni presenti nel Decreto del presidente del consiglio: aperti bar e ristoranti ma con limiti all'ingresso, riaprono anche le chiese e i musei

Meno margine di manovra e discrezionalità per i sindaci, maggiore “centralizzazione” delle norme per il controllo del territorio e l'eventuale contenimento del virus: e poi grandi novità, rispetto al primo decreto dello Stato, tra cui la riapertura dei centri commerciali anche nel weekend, nessuna limitazione per i mercati settimanali, musei e luoghi della cultura di nuovo aperti purché gli accessi siano contingentati.

Sono questi in estrema sintesi i contenuti del nuovo Decreto del presidente del Consiglio, pubblicato e dunque operativo dal 1 marzo scorso, almeno fino a domenica 8 marzo poi si vedrà. Nel decreto sono specificate norme e misure in tutto il territorio italiano, e nello specifico nelle aree di prossimità al contagio: sono confermate le “zone rosse” nel Lodigiano e in Veneto nella zona di Vò Euganeo, e le “zone gialle” tra cui la Lombardia e la nostra provincia. Nel corso della giornata di lunedì, il prefetto di Brescia, Attilio Visconti, ha convocato a Palazzo Loggia il "Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico", facendo il punto sulla situazione e chiarendo alcune normative presenti nel Decreto. 

Cosa fare e cosa no: il decreto nei dettagli

Vediamo ora i dettagli del decreto. Per tutti i luoghi pubblici vale la cosiddetta formula droplet, ovvero la distanza minima tra le persone di almeno un metro (per far sì che non vi sia contatto biologico). Per quanto riguarda invece le aree commerciali e bar, locali e ristoranti, il numero massimo di persone che vi potranno accedere è pari a un terzo dall'area totale: ad esempio, in un locale di 120 metri quadrati vi potranno stare non più di 40 persone.

Bar, ristoranti, attività commerciali

Nel decreto viene consentita l'attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, colme detto, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Per quanto riguarda le attività commerciali sono tutte aperte, anche nei fine settimana, a condizione di “misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone”, e vale la regola di cui cui sopra.

Chiese e ospedali

I luoghi di culto in generale sono stati riaperti al pubblico, liberamente fruibili purché, come già detto, si rispetti la regola del droplet con distanza minima di un metro. Ma niente messe, matrimoni e funerali almeno fino alla prossima settimana. Viene mantenuta la limitazione dell'accesso dei visitatori alle aree di degenza da parte delle direzioni sanitarie degli ospedali, così come una “rigorosa limitazione” dei visitatori agli ospiti nelle Residenze sanitarie assistenziali. E' stato inoltre sospeso il congedo ordinario del personale sanitario e tecnico.

Musei, eventi e manifestazioni

I musei e i cosiddetti “luoghi della cultura” hanno già riaperto al pubblico, ma anche in questo caso solo a condizioni di fruizioni contingentate e senza assembramenti, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico. Sono invece sospese tutte le manifestazioni organizzate di carattere non ordinario, eventi in luogo pubblico e privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso. Nel dettaglio, rimangono chiusi i cinema, i teatri, le discoteche. Biblioteche aperte solo per il prestito libri, off-limits aule studio e di lettura. Sì allo sport, ma solo a porte chiuse (senza pubblico). Solo per il territorio lombardo e la provincia di Piacenza, è inoltre confermata la sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Chiusi anche i centri culturali, centri sociali e circoli ricreativi.

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